Stagione ITC TEATRO DI SAN LAZZARO 2006/2007 (Via Rimembranze, 26 San Lazzaro di Savena, Bologna)

Liberata del Teatro dell'argine - foto di Luciano Paselli

Mercoledì 15 novembre 2006 si inaugura la stagione 2006-2007 dell’ITC Teatro di San Lazzaro (via Rimembranze, 26 San Lazzaro di Savena – Bologna) con la direzione artistica della Compagnia del Teatro dell’Argine, promossa dagli Assessorati alla Cultura del Comune di San Lazzaro di Savena e della Provincia di Bologna, dalla Regione Emilia-Romagna e con il contributo della Fondazione CARISBO.

 Ogni anno, la stagione teatrale è il frutto di tentativi, di viaggi, ma soprattutto di incontri, e quest’anno il Teatro dell’Argine ha incontrato tanti artisti, è andato alla ricerca di nuovi stimoli, a caccia di linguaggi, strumenti, percorsi alternativi, dai quali far nascere spettacoli e collaborazioni. Il Teatro dell’Argine ha ricevuto proprio per il lavoro svolto in questi anni il Premio Hystrio-ANCT 2006 (Associazione Nazionale Critici Teatrali) “per la passione e la testardaggine con cui tengono alta la guardia della coerenza e dell’impegno, per la disponibilità a rischiare in proprio e per la capacità di lavorare duramente, Con l’augurio di mantenere salda la rotta per essere sempre di più un teatro capace di guardare all’Europa, ma anche al territorio in cui ha messo radici”.

 Tra i progetti di questa stagione, grande spazio al teatro di figura portato in scena dal grande maestro Mimmo Cuticchio, dalle assurde maschere dei Flöz, dalle marionette del Théâtre de l’Arc-en-Terre di Massimo Schuster e dal Teatrino Giullare, approdato con i suoi spettacoli visionari alla ribalta internazionale.

Sul palco poi grandi protagonisti del teatro d’autore: Moni Ovadia, Roberto Herlitzka, Maria Paiato, Antonio Latella, Roberto Abbiati e Leonardo Capuano e i giovani e talentuosi Michele Sinisi e Michele Santeramo.

Nel ricco cartellone dell’ITC si segnalano inoltre i due nuovi lavori della compagnia Teatro dell’Argine: Liberata di Nicola Bonazzi e lo studio per la seconda parte del Progetto Equilibristi di Andrea Paolucci e Pietro Floridia.

 Apre la ricca stagione, dal 15 al 19 e dal 22 al 26 novembre il Teatro dell’Argine con Liberata, in prima nazionale, scritto e diretto da Nicola Bonazzi, con Micaela Casalboni, Giulia Franzaresi, Andrea Gadda e Frida Zerbinati. La leggenda medievale di Santa Liberata narra di una giovane donna che, per scampare alle nozze cui il padre la costringe, invoca un miracolo dal cielo. Dio, nella sua lungimirante bontà, le dona una fluente barba. Il futuro sposo la ripudia; il padre, furioso, decreta una vendetta esemplare: la donna barbuta morirà inchiodata a una croce, ma sarà, finalmente e per sempre, Liberata. Questo lo spunto. Oltre, c’è la voglia di far parlare gli attori con la loro lingua e i loro corpi: il dialetto delle province, il latino delle preghiere, la tensione dei volti e dei fisici impegnati nella lotta per la sopravvivenza. Tutto si trasforma così in una storia sanguigna e grottesca, una specie di melodramma circense ambientato tra la pianura e il mare, in quelle terre di sudata follia che sono l’Emilia e la Romagna.

 Sabato 9 dicembre Moni Ovadia, il grande cantore della cultura yiddish, è in scena con Cabaret Yiddish, una produzione Promo Music. Proprio la cultura yiddish, quell’inafferrabile miscuglio di tedesco, ebraico, polacco, russo, ucraino e rumeno, la condizione universale dell’Ebreo errante, il suo essere senza patria sempre e comunque, sono al centro di Cabaret Yiddish, spettacolo in cui musica e canti si alternano a storielle, aneddoti, citazioni, che Moni Ovadia sa far vivere con quell’abilità e quell’ironia che lo hanno reso famoso.

Sabato 16 dicembre la compagnia bolognese Teatrino Giullare presenta il nuovo visionario allestimento Alla meta, di Thomas Bernhard. Dopo il successo strepitoso del loro Finale di partita per attori, marionette e una scacchiera, il Teatrino Giullare si confronta questa volta con il delirio verbale di Bernhard, con la profonda vertiginosità delle sue parole e la forza graffiante e spiazzante di azioni e silenzi. Il tutto con gli ingredienti di un teatro di figura innovativo, spettacolare, poetico e stralunato, un teatro fantastico, popolato oltre che da attori in carne ed ossa da attori di legno, argilla, ombre, maschere e marchingegni scenici.

 Domenica 21 gennaio un’ora di grande emozione grazie a La Maria Zanella interpretato dalla bravissima Maria Paiato (che per questo spettacolo ha vinto il Premio Ubu 2005 come miglior attrice), lavoro scritto da Sergio Pierattini e diretto da Maurizio Panici. Sullo sfondo una casa, che reca ancora sulla facciata i segni, la riga nera, dell’alluvione, quella accaduta in Polesine nel 1951. Ma questo non è uno spettacolo sull’alluvione del Polesine: è la storia delle paure, delle angosce e delle malinconie della Maria Zanella, costretta dalla sorella a vendere quella casa dove è nata e cresciuta e che è intrisa dei suoi ricordi; la storia di una piccola donna polesana con problemi psichici che non la rendono pericolosa, ma solo un’eterna bambina. “Quando ho studiato questo monologo”, racconta Maria Paiato, “mi sono resa conto di quante cose ho osservato e registrato da bambina guardando i miei parenti, ascoltando le donne che le sere d’estate parlavano di nascite e di lune, di ricordi di guerra, di aneddoti comici… La Maria Zanella è tutto questo e anche l’opportunità di fare “il teatro” con la musicalità poco conosciuta del Polesine, dei suoi argini che contengono il brontolio sommesso del Po, dell’orizzonte piatto delle campagne e del suo silenzio”.

 Sabato 27 gennaio il Théâtre de l’Arc-en-Terre è sul palcoscenico con L’ultimo guerriero, scritto, diretto e interpretato da Massimo Schuster, in coproduzione con il TJP, Centre Dramatique National d’Alsazia e di Strasburgo e Les Salins, scena nazionale di Martigues. Sulla scia di storie trafugate alla mitica guerra di Troia e su un tappeto di swing, Schuster ci accompagna attraverso un regno ovattato fatto di marionette, ingranaggi e vecchi bauli, intrecciando il lavoro d’attore a quello di marionettista con la leggerezza e l’umorismo mordace di un teatro popolare e politico, un teatro poetico, comico e stravagante, grazie al quale l’artista italo-francese è approdato in più di cinquanta paesi nel mondo. 

 Sabato 3 febbraio il maestro puparo Mimmo Cuticchio è all’ITC con Dal Catai a Parigi-Angelica alla corte di re Carlo. La bellezza di Angelica che scatena l’amore dei Paladini; il suo amore per Medoro, che fa perdere il senno a Orlando; Parigi assediata dai Saraceni; infine, il mitico viaggio di Astolfo sulla Luna, per recuperare il senno perduto del suo nobile cugino: temi dell’Orlando Furioso dell’Ariosto, contaminati da temi dell’Orlando Innamorato del Boiardo, il tutto narrato dalla maestria espressiva del grande Mimmo Cuticchio e agita dai suoi pupi, in un moltiplicarsi meraviglioso di voci e di protagonisti. E allora la magia, i colpi di scena, l’eroismo vero o ostentato e l’amore, prendono vita in una rappresentazione a mezza via tra spettacolo e dimostrazione di lavoro, resa ancora più sapida e interessante dall’inserimento della manovra a vista.

 Dall’8 al 10 febbraio l’ITC ospita lo studio in tre quadri di Antonio Latella su Medea: l’8 va in scena il Capitolo I Medea & Giasone, il 9 Capitolo II Medea & figli e il 10 Capitolo III Medea Dea, interpretati da Nicole Kehrberger, Michele Andrei, Giuseppe Lanino, Emilio Vacca, una produzione Teatro Stabile dell’Umbria, Totales Theater International, Festival delle Colline Torinesi. Questo lavoro ha condotto Latella, che si sofferma a lungo nel mondo e nel tempo di un autore, attraverso l’ancestralità violenta del mito della madre assassina e di un mondo dominato dal sesso, dal sangue, dai riti ciclici della vita, studio che tanto ha fatto parlare di sé. Il risultato è un lavoro di potente espressività, nel quale la parola è quasi cancellata e tutto è affidato all’eloquenza e alla forza di corpi sudati e animaleschi; uno spettacolo diviso in tre giorni, ogni giorno un capitolo diverso: Medea & Giasone racconta in sintesi la vicenda, il mito di Medea; Medea & figli e Medea Dea vanno a completare il racconto del primo capitolo, esplorando la figura della madre assassina e il suo superamento della carne.

 Dal 16 al 18 febbraio la Compagnia del Teatro dell’Argine presenta Progetto Equilibristi. Studio preparatorio per un secondo quadrimestre, scritto da Andrea Paolucci e Pietro Floridia, con Micaela Casalboni, Giovanni Dispenza, Alvaro Maccioni, Paola Roscioli, regia di Andrea Paolucci. Tre professori e un allievo. Ma proprio uno. Di numero. L’ultimo. E come si fa a promuoverlo? Sarebbe la fine. Meglio continuare a bocciarlo. In eterno. Dopo il debutto della prima parte (Gli equilibristi. Primo quadrimestre), ecco arrivare il secondo quadrimestre del progetto del Teatro dell’Argine sulla scuola, protagonisti i professori. O meglio: ecco arrivare uno studio preparatorio. Vale a dire una modalità nuova per la compagnia del Teatro dell’Argine di concepire i tempi di produzione, con una serie di tappe  intermedie dopo ognuna delle quali regista, attori e drammaturgo si confrontano con gli spettatori per poi tornare al lavoro nella loro stanza. Perché il teatro di San Lazzaro è anche questo: un luogo dove gli artisti e il pubblico si incontrano prima che gli spettacoli siano nati.

 Venerdì 23 e sabato 24 febbraio appuntamento da non perdere con la Familie Flöz, che dopo gli straordinari Ristorante Immortale e Teatro Delusio, ritorna all’ITC Teatro con il nuovo lavoro Hotel Paradiso e la sua capacità di far vivere maschere, corpi e personaggi, di parlare senza parole, di divertire e di stupire spostando ogni volta un po’ più in là le infinite possibilità del gioco teatrale. In un luogo imprecisato tra i ghiacci alpini e le cioccolate calde, al confine tra avventure di sogno e sogni di avventure, si snoda questo misterioso (e incredibilmente divertente) thriller di ambientazione montana. Una coppia di alpinisti cleptomani in luna di miele, la lussuriosa prostituta Elsa con i suoi clienti e un ascensore difettoso non lasciano a Urs Kunz, proprietario dell’Hotel Paradiso, un attimo di pace. Soprattutto quando un ospite dimenticato muore nell’ascensore e l’ispettore Klaus arriva sulla scena per far luce su questa complicata situazione. Il lavoro è diretto da Michael Vogel, interpretato da Stefan Ferencz, Maike Jansen, Thomas Rascher, Nicolas Witte e le maschere che caratterizzano il particolare teatro dei Flöz sono di Hajo Schüler.

 Sabato 3 marzo protagonista del palcoscenico è Roberto Herlitzka, uno degli attori più intensi e camaleontici della scena teatrale, per la prima volta all’ITC con lo spettacolo Ex Amleto di Shakespeare.   Lo splendido lavoro di scrittura scenica che Herlitzka ha svolto sull’Amleto di Shakespeare, si configura come un’esplorazione del più grande sentimento teatrale che le scene mondiali conoscano: la solitudine. Amleto padre, la regina, Re Claudio, il becchino, giocano un sabba infinito nell’interpretazione di un unico spirito, perché le anime di Amleto sono infinite, almeno quante sono le anime del capolavoro shakespiriano.

 Sabato 10 marzo tante risate e anche qualche pasticcino per gli spettatori di Pasticceri, di e con Roberto Abbiati e Leonardo Capuano, una produzione Benvenuti srl/Armunia. Due fratelli gemelli. Uno ha i baffi l’altro no, uno balbetta l’altro no. Uno crede che la crema pasticcera sia delicata, meravigliosa e bionda come una donna, l’altro conosce la poesia, i poeti, i loro versi e li dice come chi non ha altro modo per parlare. Uno è convinto che le bignoline siano esseri viventi fragili e indifesi, l’altro crede che le bignoline vadano vendute, sennò non si può tirare avanti. Due fratelli pasticceri che, come Cyrano e Cristiano, aspettano la loro Rossana, e dove la vuoi aspettare se non in pasticceria?

 Sabato 17 marzo si conclude l’intensa stagione con uno sguardo anche alle giovani compagnie italiane; sarà in scena Vico Angelo Custode del Teatro Minimo, in coproduzione con Fondazione Pontedera Teatro e Fest Teatro, lavoro scritto e diretto da Michele Santeramo, con la collaborazione di Michele Sinisi, in scena Vittorio Continelli, Danilo De Summa, Michele Sinisi. Questa è la storia di tre trentenni adolescenti che devono diventare adulti, Michè, Raffè e Gabriè. Tre fratelli che stanno in Vico Angelo Custode a contendersi il vento, che nel Vico non arriva mai. La loro condizione è semplice, leggera, spensierata; è la condizione che ti schiaccia dove sei nato, qualcosa per la quale le abitudini ti hanno costruito, ti hanno dato questo presente. Per mancanza di fantasia le aspirazioni scompaiono, e si vive così, come ieri, come oggi. Ma poi qualcosa cambia. Qui, a Vico Angelo Custode, la mamma dei tre fratelli muore. E’ il momento in cui tre adolescenti di trent’anni devono crescere. E’ stato il Premio Scenario 2003 a rivelare il talento dei giovanissimi Sinisi e Santeramo, che sanno fare teatro con pochi oggetti, molta ironia e alcune buone idee su come raccontare il proprio tempo senza pietismi o inutili proclami.

 Come di consueto grande attenzione agli adolescenti grazie A teatro con 1 €, iniziativa che permetterà ai ragazzi delle scuole superiori di Bologna e di San Lazzaro di Savena di assistere a tutti gli spettacoli teatrali, pagando solo 1 € (è sufficiente prenotare e presentarsi alla cassa con il libretto delle giustificazioni e un documento di riconoscimento). Il progetto è un’idea originale del Teatro dell’Argine – ITC Teatro di San Lazzaro, in collaborazione con gli Assessorati alla Cultura e all’Istruzione del Comune di San Lazzaro di Savena e la Fondazione CARISBO.

 Prosegue inoltre con successo anche TEATRO IN MOVIMENTO Segui l’ITC con l’ATC !, per tutta la stagione 2006-2007 a tutti gli spettatori che si recheranno all’ITC in autobus sarà riconosciuta una riduzione del biglietto pari al costo del viaggio andata e ritorno.

Per informazioni: tel 051/6270150

e-mail: info@itcteatro.it

www.itcteatro.it

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