Auditorium Spazio Binario di Zola Predosa

 

spazio binario

Auditorium Spazio Binario di Zola Predosa

presso il Palazzo Comunale,

Piazza della Repubblica 1, Zola Predosa (Bologna)

 CONTRONATURA 2019/2020

 BRAVEHEARTS

È arrivato il maestrale!

 Stagione 2019 /2020–18° edizione

a cura di Cantharide

 30 novembre 2019 – 27 marzo 2020 ore 20.00

 Sabato 30 novembre 2019 a Zola Predosa (ore 19.00-Spazio Binario-Piazza della Repubblica, 1) si apre la 18° edizione di Contronatura, la rassegna teatrale a cura dell’Associazione Culturale Cantharide, con una festa inaugurale e l’avvio del progetto triennale D’umanità L’attore.

La rassegna ha il contributo del Comune di Zola Predosa – Regione Emilia Romagna (LR 13/99), di Coop Alleanza 3.0 e di Vigneto Bagazzana Gaggioli. In collaborazione con Artisti Drama, Teatro Patalò, Atelier la Mandria.

 

BRAVEHEARTS È arrivato il maestrale! titolo di questa nuova edizione, vuole sottolineare la necessità di un cambiamento e la necessità di stare vigili e uniti. Così la direttrice artistica Elena Galeotti: “brave ha a che fare con il coraggio, ma anche con la capacità, ……In teatro come nel mare grosso e minaccioso non ci si può dimenticare di essere presenti e vigili, pena il disastro. Per questo gli artisti che ospitiamo portano opere di altissima qualità, parlano di coraggio e lo fanno con generosità ed enorme maestria…. ci regalano ossigeno e scacciano situazioni stagnanti, inutili, cadaveriche. Se non c’è un po’ di vento, se non c’è vita, non c’è teatro.

E allora che venga il vento maestro alimentato da alcune delle creature più belle che abbiamo incontrato nel nostro cammino.  Quando penso al teatro, immagino il mare e una folata di maestrale teatrico che l’attraversa, raffiche d’aria eccezionali e un’umanità di uomini e donne coraggiosi che si incontrano e con leggerezza si destreggiano sulle onde, alla ricerca ogni volta di nuove vite racchiuse in un atto, che per quanto breve sia vivo.”

 

D’umanità L’attore, realizzato da Associazione Artisti Drama di Modena e Associazione Cantharide, in collaborazione con Teatro Patalò, vuole approfondire la ricerca dell’azione scenica, promuovendo la centralità dell’attore in scena. La giornata prevede interventi di studiosi e due letture sceniche: Mariti, tratta da Husbands di J. Cassavetes con Gianluca Balducci, Francesco Pennacchia e Stefano Vercelli che esplora le contraddizioni dei vincoli sociali più importanti della società occidentale contemporanea, come l’amicizia, la famiglia, la coppia (ore 19.30), e Persona, lettura di frammenti dalla sceneggiatura di Persona di Ingmar Bergman con Angela Antonini, Isadora Angelini, Elena Galeotti, che affronta i temi della metamorfica molteplicità della psiche, della menzogna che si cela in ogni identità sociale e in ogni identità che non fa i conti con la propria “ombra”, l’inadeguatezza delle parti interpretate nel teatro dell’esistenza.

 

Venerdì 10 gennaio 2020 il Teatro Medico Ipnotico è in scena con Leonce Und Lena, adattamento per teatro dei burattini della commedia di Georg Büchner, scritta nel 1836. Un lavoro crepuscolare e magico capace di far svanire i contorni delle cose sciogliendole le une nelle altre. Uno spettacolo di burattini per adulti e per famiglie o, più semplicemente, uno spettacolo di teatro che racconta una storia usando personaggi fatti di legno e carne. Una scommessa riuscitissima quella del Teatro Medico Ipnotico, che riesce a sintetizzare la visione del drammaturgo tedesco oltre il suo tempo e aggiunge a questo racconto fiabesco una componente di dinamismo e comicità e momenti di altissima poesia, regalando la possibilità di ridere e riflettere allo stesso tempo.

 

Sabato 15 febbraio Drama Teatro presenta La vecchia-parte del progetto La Trilogia del Tavolino- commedia malinconica scritta e diretta da Rita Frongia con protagonisti Marco Manchisi e Stefano Vercelli.

Un mago/rigattiere legge i tarocchi ad un poeta. Il poeta, che vorrebbe essere Rimbaud, consulta il mago per conoscere l’origine del dolore che gli contorce lo stomaco a ogni risveglio. Le carte parlano attraverso la voce del mago, rivelano scenari, prevedono sparizioni, richiedono un rito magico. Una tragedia-finalmente!- solleverà il poeta dal dolore dell’anima. La Vecchia corrisponde all’arcano maggiore 13, la morte. Si ride di gusto, attraverso idiomi diversi tra loro ma all’insegna del “ride bene, chi ride ultimo”.

 

Sabato 22 febbraio il Teatro Patalò è a Contronatura con Fino alla fine del mondo, scritto e diretto da Isadora Angelini e Luca Serrani. Un gruppo di ragazzi, metonimia di una generazione, avanza determinato consegnando il proprio corpo in pasto ad una devastazione ereditata dagli esseri umani che li hanno preceduti. I giovani affondano la propria faccia nella terra che li ospita, calpestata, martoriata. Con determinazione accettano di privarsi dell’innocenza e di guardare in faccia il baratro davanti a loro. Guardano il baratro e vedono una strada a noi invisibile. Non cercano buone parole, cercano azioni. Per trovare una via d’uscita è necessario vedere il problema da un nuovo punto di vista. Frenare il cambiamento tramite la trasformazione. Tutti quelli che vivono qui hanno una fune che li lega agli altri. Spettacolo all’interno del progetto D’umanità L’attore; una produzione di Teatro Patalò – Santarcangelo Festival con il contributo di Regione Emilia Romagna. Partecipano i ragazzi del laboratorio Let’s Revolution! 2018|19 curato da Luca Serrani e Isadora Angelini.

 

Venerdì 28 febbraio il sipario si apre su fHealing - primo studio di e con Veronica Melis, regia di Marie-Josée Gauthier. Spettacolo multidisciplinare in corso di realizzazione, fHealing s’interroga sul paradosso tipicamente occidentale che vede da un lato il crescente successo di pratiche dedicate al benessere, al ritorno ai sensi e alla guarigione, e dall’altro una condizione umana e sociale segnata sempre più dall’isolamento, dalla cultura dell’odio e dal disagio. Gioco di parole tra i termini inglesi “Feeling” e “Healing”, come a dire che a volte per guarire in profondità bisogna davvero sentire, fHealing guarda e si interroga – in modo benevolo, profondo ed ironico allo stesso tempo – sull’attuale necessità di curarsi. Curare il pianeta e noi stessi, curare la perdita di umanità che sembra caratterizzare i nostri tempi. fHealing avrà il sapore poetico e graffiante del linguaggio clownesco, l’uso simbolico ed inedito di un apparecchio circense, momenti ironici e poesia visiva. Lo spettacolo è prodotto da il Collettivo M.A.G.,Canada Council for the arts, Conseil des arts de Montreal 2019.

 

Sabato 7 alle 20.00 e domenica 8 marzo alle 16.00 l’associazione Cantharide è in scena con Piangere è un artificio, di Elena Galeotti con la collaborazione di Rita Frongia, con Elena Galeotti e Ilaria Debbi, Luci Riccardo Marchi. Piangere è un artificio è un lavoro complesso, liberamente ispirato al pensiero di Oscar Wilde, Giovanni Testori, Billy Wilder e Ken Russel. L’opera è, infatti, una riscrittura teatrale del mito di Salomè ed Erodiade, a cui i quattro autori hanno dedicato uno dei loro capolavori. Prendendo spunto dal binomio Erodiade-Salomè, Elena Galeotti cerca di esplorare la fragilità dell’immortalità umana da un punto di vista drammaturgico e scenico confrontandosi con Salomè, quella “vecchia madre che ci portiamo dentro” con i mai morti testi e immaginari iconografici della classicità. Piangere è un artificio vuole, quindi, capire quale sia il confine tra vita e arte: tra la bruta esistenza e il tentativo di depurarla in bellezza, grazie al teatro. L’attore o l’attrice toglie qualcosa alla vita per un supremo atto d’amore verso la vita stessa, che vuole baciare e contemplare nella sua amara bellezza.

Progetto interregionale di residenze artistiche realizzato con il contributo di Regione Emilia Romagna, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.

 

Venerdì 13 marzo La coda dell’occhio di e con Claudio Morganti. Un grande maestro del teatro italiano, Claudio Morganti porta una “serata informale”, così la definisce, attorno ai racconti di due grandi del Novecento: Eugenio Montale e Raymond Carver. Accomunati dalla dimensione breve del racconto, i due scrittori vengono osservati da Morganti con “la coda dell’occhio”, quello sguardo laterale che consente di cogliere attimi, dettagli che si imprimono nella memoria e resistono al tempo, diventando materia da sciogliere, chiarire, l’inizio di una storia da scoprire. Un viaggio nella letteratura, quindi, ma anche nella vita, non solo dei due autori e del protagonista della serata, ma sicuramente anche di tutti i partecipanti. Il lavoro fa parte del progetto D’umanità L’attore.

 

La stagione si conclude venerdì 27 marzo ore 20.00 (con possibilità di replica ore 20.45) con lo spettacolo Una tazza di mare in tempesta di Roberto Abbiati liberamente tratto dal celebre romanzo di Herman Melville, interpretato dallo stesso Abbiati, in compagnia di Johannes Schlosser, con musiche originali di Fabio Besana. Un’esperienza teatrale concentrata, delicata e sorprendente in cui c’è tutto Moby Dick, il celebre romanzo d’avventura di Herman Melville e c’è tutta la bravura di un attore che riesce a dissolvere il tempo e lo spazio e dare nuova vita alle vicende narrate. Ma c’è anche tutta la forza evocativa del teatro, grazie alla quale pochi oggetti diventano grandi cose. “Non si può non essere poetici, se si vuole restituire anche solo alla lontana il senso di questo lavoro, che di poesia vive, di immagini, di sintesi”. Spettacolo per un numero limitato di spettatori, prenotazione obbligatoria.

 

 

     
INFO E CONTATTI: Tel. 340 2630871

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BIGLIETTI – Intero: € 12.00

-Ridotto: € 8.00 Under 26 anni, over 65, soci Coop e Coop Alleanza 3.0, accompagnatori persone con disabilità, domenica pomeriggio.

Domenica pomeriggio biglietto bambini € 5,00

 

Spettacoli sabato sera ingresso gratuito per i minori accompagnati dai genitori e per i disabili.

 

ABBONAMENTI

5 SPETTACOLI = 50.00 €  INTERO  35.00 € RIDOTTO

8 SPETTACOLI = 80.00 € INTERO   60.00 € RIDOTTO

 

Ad ogni appuntamento aperitivo di cortesia con i vini del Vigneto Bagazzana Gaggioli

 

 

 

 

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