Paesaggio agrario, energia e sviluppo sostenibili – incontro-dibattito (mercoledì 11 aprile Palazzo D’Accursio – Cappella Farnese, Bologna)

Emilio Sereni

Mercoledì 11 aprile 2012 alle ore 17.30 nella Cappella Farnese di Palazzo D’Accursio (Piazza Maggiore, Bologna) si terrà, promosso dall’Istituzione Villa Smeraldi-Museo della civiltà contadina e dalla Fondazione Duemila, un incontro-dibattito sul tema Paesaggio agrario, energia e sviluppo sostenibili.Rileggendo le Note per una storia del paesaggio agrario emiliano di Emilio Sereni

L’iniziativa, patrocinata dalla Regione Emilia-Romagna, dalla Provincia di Bologna e dal Comune di Bologna, intende recare un contributo alla riflessione promossa dalla Organizzazione delle Nazioni Unite con la proclamazione del 2012 anno internazionale delle energia sostenibile per tutti. E prende spunto dalla pubblicazione del quaderno n. 4 del Museo – Emilio Sereni, Per la storia del paesaggio agrario e del pensiero agronomico dell’Emilia Romagnache ripropone due importanti saggi di storia dell’agricoltura della nostra Regione redatti da Sereni in preparazione della sua fondamentale Storia del paesaggio agrario italiano edita nel 1961.

Con la riproposizione dei saggi di Sereni sulla storia dell’agricoltura e dell’agronomia dell’Emilia Romagna, il Museo della civiltà contadina ha inteso  recare un contributo alla comprensione della stagione di studi di storia economica e sociale, inaugurata a Bologna dalla loro pubblicazione, e della esperienza di ricerca della generazione degli studiosi – tra cui Carlo Poni e Renato Zangheri – formatisi alla scuola di Luigi Dal Pane e a contatto con Emilio Sereni, i cui lavori costituiscono il retroterra culturale del museo stesso e delle sue esposizioni.

Presieduto da Roberto Finzi, che ha prefato il quaderno, l’incontro vedrà gli interventi di Franco Cazzola, docente dell’Università di Bologna, Fabrizio Sarti, Presidente dell’Istituzione Villa Smeraldi-Museo della civiltà contadina e Tiberio Rabboni, Assessore all’Agricoltura della Regione Emilia-Romagna.

Saranno inoltre presenti Gabriella Montera, Assessore all’Agricoltura della Provincia di Bologna, Mauro Roda, Presidente della Fondazione Duemila e Lucia Cucciarelli, Preside dell’Istituto Tecnico Agrario “A. Serpieri”.

In occasione dell’incontro si avvierà la diffusione del quaderno che, grazie al sostegno concesso alla sua pubblicazione della Fondazione Duemila, potrà essere messo a disposizione gratuitamente degli studenti e degli insegnanti degli Istituti medi superiori della Provincia, in particolare quelli tecnici-agrari, che ne faranno richiesta.

Emilio Sereni

Ultimo di quattro figli di una famiglia ebraica romana, era cresciuto in uno straordinario e stimolante ambiente culturale. Il padre Samuele, medico di Casa Reale, era professionista stimato per la sua opera anche a favore degli operai e degli artigiani romani. La madre Alfonsa proveniva dai Pontecorvo di Pisa, e il giovanissimo Emilio crebbe con i cugini Guido e Bruno Pontecorvo, che sarebbero diventati protagonisti di primo piano della fisica nucleare italiana e con l’altro cugino, Tullio Ascarelli, futuro docente di diritto commerciale. Frequentarono poi la casa di Via Cavour della famiglia Sereni, persone i cui nomi hanno segnato la storia d’Italia: Edoardo Volterra, i fratelli Carlo e Nello Rosselli, Eugenio Artom, Max Ascoli e Manlio Rossi – Doria, con cui Emilio condivise gli studi universitari di agraria a Portici. Emilio da ragazzo aveva ricevuto dall’ambiente familiare anche una forte influenza religiosa, intenzionato a divenire rabbino aveva studiato intensamente l’ebraico biblico e l’aramaico. Il fratello Enzo, convinto sionista e avviato ad una promettente carriera accademica decise nel 1926 di partire con la moglie Ada verso la Palestina, dove insieme iniziarono la vita di coltivatori di aranci in un Kibbutz. Negli stessi anni maturava però una svolta decisiva nel pensiero del giovane Emilio. Dopo una intensa lettura del Capitale di Marx e di una enorme mole di testi su argomenti economici, sociali e politici, egli abbandonò le idee sioniste per il comunismo. Impossibile descrivere compiutamente la sua vita avventurosa, che dovremo ricordare con pochi cenni. Condannato appena ventitreenne a 15 anni di carcere dal tribunale speciale del regime fascista per la sua militanza comunista, passato per diverse carceri italiane, fuoriuscito in Francia, condannato a morte e fortunosamente liberato, membro del Comitato di liberazione dell’alta Italia, ministro nei primi anni del dopoguerra, senatore e animatore del movimento dei «partigiani della pace», promotore dell’Alleanza nazionale dei contadini, direttore della rivista «Riforma agraria» dopo la scomparsa di Ruggiero Grieco, Emilio Sereni non smise per un momento di coltivare i suoi studi di storia antica, di storia dell’agricoltura e delle campagne. Su quest’ultima rivista comparvero infatti diversi suoi pregevoli «medaglioni» dedicati agli agronomi del passato, tra cui gli emiliani Pier Crescenzi e Vincenzo Tanara.

(La scheda su Emilio Sereni prende spunto dal contributo di Franco Cazzola, “Emilio Sereni e le campagne emiliane”)

Ingresso libero

Per info: Istituzione Villa Smeraldi-Museo della civiltà contadina

tel. 051/891050

segreteria.museo@provincia.bologna.it

http://www.museociviltacontadina.provincia.bologna.it/

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