Teatro del Pratello alla Festa Nazionale dell’Unità di Bologna (13-15 settembre 2007)

Da Giovedì 13 a sabato 15 settembre 2007, l’esperienza del Teatro del Pratello è al centro di alcuni importanti dibattiti all’interno della Festa Nazionale dell’Unità a Bologna.

 Giovedì 13 alle ore 20.30, presso Piazza Senior, lo scrittore Maurizio Matrone fa un’indagine ironica all’interno del complesso progetto di teatro, in atto da nove anni presso l’Istituto Penale Minorile di Bologna: imputato Paolo Billi, regista della Compagnia del Pratello; giudice Maria Longo, magistrato di Sorveglianza del Tribunale di Bologna.

Gli aspetti fondamentali del lavoro teatrale di Paolo Billi con i ragazzi del Pratello vengono “indagati” in un paradossale interrogatorio da Matrone, che al regista bolognese contesterà certe sue pratiche e affermazioni sul senso e sulle motivazioni del fare teatro in un carcere minorile.

Cosa significa che il teatro non serve, allora perché si fa?, Il teatro non sviluppa il narcisismo dei minori detenuti? Cosa capiscono i ragazzi stranieri quando recitano testi di Byron, Shakespeare, Rabelais? “ Queste sono solo alcune delle accuse che lo scrittore –poliziotto muoverà all’uomo di teatro e da cui lui dovrà “strenuamente difendersi”.

 Venerdì 14 alle ore 21.00, presso Piazza Gianni Rodari, Paolo Billi racconta tanti anni di lavoro con i ragazzi delle scuole superiori e con i ragazzi del Pratello nell’incontro Teatri dell’adolescenze; con lui le esperienze con i teenager di registri e compagnie teatrali, quali Marco Martinelli, Marco Baliani, Teatro Kismet, Claudio Collavà. Durante la serata i teatranti si confrontano con l’Onorevole Elena Montecchi, sottosegretario al Ministero dei Beni Culturali, Melita Cavallo, Capo del Dipartimento Giustizia Minorile, Simona Lembi, Assessore alla cultura Provincia di Bologna, Mauro Felicori, Dirigente Settore Cultura Comune di Bologna, Massimo Marino, critico teatrale.

 A seguire alle 23.00 Voi Cavalieri vagabondi, concerto reading della Compagnia del Pratello e il quartetto musicale Lost Cloud Quartet.

Due giovanissimi attori della Compagnia del Pratello, due studentesse del Liceo Fermi di Bologna e un ragazzo della Comunità Compagni di sogni di Monterenzio, leggono alcune delle “cartoline”, che i detenuti dell’Istituto Penale Minorile di Bologna hanno ricevuto da tanti studenti di Istituti superiori, spettatori dei lavori teatrali realizzati all’interno del carcere minorile.

Le letture sono accompagnate dal quartetto di sax Lost Cloud Quartet del sassofonista Marco Bontempo, che esegue musiche di Glass, Nyman, Cage e Reich.

Sabato 15 alle 18 presso Piazza Senior ancora l’esperienza i con i ragazzi della Compagnia del Pratello al centro dell’incontro I diversamenti esclusi: pratiche nuove per includere. Relatori: Paolo Billi, Giuseppe Centomani, dirigente del Centro Giustizia Minorile dell’Emilia Romagna, Adriana Scaramuzzino, Vice Sindaco del Comune di Bologna, Senatrice Fiorenza Bassoli, Eustacchio Lo Perfido, Professore di neuropsichiatra infantile  e Maria Cristina De Francesco, psicologa e psicoterapeuta.

Conclude l’incontro la proiezione del documentario di Agnese Mattanò sull’esperienza del carcere Minorile del Pratello dal titolo Le ultime fatiche di Rabelais.

 Fino a lunedì 17 settembre presso Piazza Rodari è possibile visitare I Ragazzi della Compagnia del Pratello, retrospettiva delle foto di Marco caselli e Alessandro Zanini, scattate dal 1999 a documentazione delle attività laboratoriali e degli spettacoli della compagnia teatrale dell’istituto penale minorile di bologna.

Il lavoro teatrale realizzato in nove anni al pratello è stato colto dall’occhio di due fotografi completamente diversi: Marco Caselli, fotografo teatrale con trent’anni di esperienza, che ha fotografato artisti quali Claudio Abbado, Marco Paolini e Alessandro Zanini, che ha partecipato a diversi progetti di cooperazione internazionale in africa, è autore e direttore della fotografia di diversi documentari e video e attualmente responsabile del settore documentazione dell’istituzione Gian Franco Minguzzi.

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