Teatro Comunale Ferdinando Bibiena -Sant’Agata Bolognese

L’ultima estate dell’Europa

GIUSEPPE CEDERNA

Storie della Grande Guerra

A cura di Augusto Golin e Giuseppe Cederna

Regia di Ruggero Cara

con

Giuseppe Cederna

 Musiche dal vivo di

Alberto Capelli, chitarre

Mauro Manzoni, flauti e sassofoni

 Mercoledì 3 dicembre 2014 – ore 21.00

 Mercoledì 3 dicembre (ore 21.00) prosegue, nell’ambito di TTTXTE, la stagione al Teatro Comunale Ferdinando Bibiena di Sant’Agata Bolognese (Via 2 Agosto 1980, 114). Ancora una stagione particolare quella del Teatro Bibiena, con grandi interpreti e spettacoli innovativi sospesi tra memoria e impegno civile passando dalla satira politica e di costume.

In scena, al Teatro Bibiena, Giuseppe Cederna presenta il suo nuovo lavoro L’ultima estate dell’Europa-Storie della Grande Guerra. Un viaggio in “un’altra storia” dall’esaltazione alla consapevolezza. Memorie, poesie, racconti, lettere dal fronte. Da Marinetti a Gadda, Owen, Ungaretti, Trilussa, Erri De Luca.

I pensieri, le preghiere, le illusioni, i desideri, le emozioni e le paure: l’umanità e gli orrori della Grande Guerra.

Sarajevo. Domenica 28 Giugno 1914.

Quella mattina le piogge erano finalmente cessate e la foschia si era dissolta. Un sole sfavillante inondava di luce l’Arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono dell’Impero Austro-ungarico, e la sua consorte la duchessa Sofia. Il terso e luccicante profilo di Sarajevo era punteggiato di minareti. Sarajevo contava ben 100 moschee e quasi altrettante chiese cristiane. Le sinagoghe, sebbene meno numerose, testimoniavano una presenza ebraica. Una popolazione poliglotta, multinazionale, religiosamente variegata, aveva imparato a vivere in reciproca armonia, sotto qualsiasi bandiera.

Sono le 10 del mattino. Fra meno di un ora due colpi di pistola sconvolgeranno quel  mondo.

Un effetto domino incontrollato. In pochi mesi Austria, Serbia, Russia, Germania, Francia e Inghilterra si dichiarano guerra.

 E l’Italia?

L’Italia comincia a pensarci. Ma in realtà ci sta già pensando da molto tempo.