Cantharide – Stagione di Zola Predosa

spazio binario

Auditorium Spazio Binario di Zola Predosa

presso il Palazzo Comunale,

Piazza della Repubblica 1, Zola Predosa (Bologna)

 CONTRONATURA 2018/2019

 

APRITE APRITE

 

Stagione 2018 /2019–17° edizione

a cura di Cantharide

 gennaio-maggio 2019

 Domenica 2 dicembre 2018 ore 17.00 a Zola Predosa con una festa di inaugurazione presso lo Spazio Binario, (Piazza della Repubblica, 1) si apre la 17° edizione di Contronatura, la rassegna teatrale a cura dell’Associazione Culturale Cantharide. Musica dal vivo e parole – brindisi di apertura, di e con Cantharide-Gruppo Orfeo e tanti artisti ospiti. La rassegna ha il patrocino del Comune di Zola Predosa e della Regione Emilia Romagna (LR 13/99).

 La nuova edizione, dal titolo Aprite Aprite, è dedicata agli attori e alla drammaturgia contemporanea. Il teatro – scrive la direttrice artistica Elena Galeotti- sarà abitato da artisti straordinari, stimati e più volte premiati dalla scena nazionale e internazionale”. E prosegue “Nel nostro teatro l’attore è al centro, il cuore pulsante della scena. Ci interessano in particolare gli attori capaci di trasformare le difficoltà in momenti di forza, di aprire il lavoro alla sorpresa. Noi amiamo gli attori e quando arriva l’imprevisto e scatta l’improvviso può accadere che il teatro ti inebri di un profumo indimenticabile, come quando un portone si apre su un giardino di rose in fiore. Questo pensiero non ci abbandona mai, quando lavoriamo alle nostre produzioni, quando ospitiamo i colleghi, quando ci dedichiamo alla formazione. In un mondo invaso da schermi piatti e sigillati, l’attore sposta lo spettatore, lo porta con sé, lontano; in un mondo altro”.

 Si entra nel vivo della stagione sabato 12 gennaio (ore 20.00) con il Custode di Harold Pinter, nella versione di Francesco Pennacchia, regista e interprete insieme a Luca Stetur e Gianluca Balducci. Il Custode racconta di gente qualunque che vive, o piuttosto, sopravvive, tra rottami e illusioni. Nel chiuso di un tugurio pieno di cianfrusaglie, spifferi e infiltrazioni d’acqua piovana, un vecchio clochard trova riparo grazie a un giovane uomo, psicolabile, che abita lì. Un altro uomo, il proprietario, va e viene. Le pareti, come grandi calamite che hanno attratto ferraglie dalle strade della città, disegnano lo spazio in cui si ritrovano i tre. Si ha l’impressione di trovarsi in una zona franca, al riparo dalle regole spietate e selvagge della società, ma in questo microcosmo si riproducono gli stessi rapporti violenti che scandiscono la vita nel mondo esterno.

 Sabato 19 gennaio (ore 20.00) Alberto Astorri e Paola Tintinelli sono in scena con Follìar, da loro diretto e interpretato. Due clown di beckettiana memoria – uno zio cieco e un cugino matto – si confrontano sul fallimento dell’arte e sulla sua inutilità rispetto alle vicende del mondo: alle prese con una mosca nella loro stanza-bunker, sono persi e soli, come nella notte dei tempi, ai confini di una galassia. Una finestrella è l’unico loro rapporto con il fuori, con “la grande opera” del mondo, narrata in visioni di desolata e struggente bellezza.

 Sabato 2 marzo (ore 20.00) protagonista è il mondo dei fumetti di Maicol&Mirco, messo in scena dalla Compagnia Teatro Rebis in Il Papà Di Dio, liberamente ispirato all’omonimo romanzo, con Meri Bracalente, Andrea Filipponi, Sergio Licatalosi, Fermando Micucci, musiche di Lili Refrain scrittura scenica e regia di Andrea Fazzini. Il Papà di Dio accoglie le tematiche chiave degli autori – la solitudine, la morte, la relazione con l’altro e col divino, l’esistenza e la desistenza –, rielaborate dalla compagnia di Macerata con uno stile minimale. Scene irriverenti si alternano a momenti lirici, carichi d’astrazione linguistica e filosofica. Così nelle note del regista: Il Papà di Dio ha un diavolo per capello: suo figlio è irrecuperabile. Non ne combina mai una giusta. Non a caso suo figlio ha voluto creare il suo Universo senza prima studiare! Risultato un Universo dove si soffre, ci si ammala e si muore, si lavora e si suda. Un Universo tutto sbagliato, non come quello del Papà di Dio….dove non esiste morte, dolore né fame! Riuscirà Dio a farsi accettare da suo Papà? E suo Papà riuscirà a comprendere e capire il nostro povero Dio?”

 Dal fumetto alla poesia venerdì 8 marzo (ore 20.00) con Emily Il Giardino Nella Mente di e con Isadora Angelini e con Luca Serrani. All’età di quarant’anni Emily tolse il proprio corpo dal mondo chiudendosi definitivamente in casa. La sua scrivania divenne telescopio e microscopio da cui osservava orizzonti lontani e le sfaccettature dell’animo umano. Lavorò incessantemente alla sua opera poetica, che tuttavia scelse di non pubblicare in vita. Alla sua morte, la sorella trovò un cassetto pieno di poesie, trascritte in piccoli fascicoli. Di lei rimangono anche le lettere con le quali intrattenne rapporti di cura, d’amore e di dialogo con il mondo. In mezzo alle sue carte, furono trovati 52 frammenti scritti su buste già usate. Queste buste di carta sembrano messaggi gettati ai venti del futuro, indirizzati a nessuno e a tutti contemporaneamente. Il testo dello spettacolo è composto da frammenti di lettere e poesie della grande poetessa americana.

 Sabato 16 marzo (ore 20.00) Contronatura, dopo l’acclamato La vita ha un dente d’oro dello scorso anno, presenta Gingin (di cosa si parla quando si parla), un altro tassello de La trilogia del tavolino della regista e drammaturga Rita Frongia. Gingin (di cosa si parla quando si parla) è una commedia con dramma in penombra interpretata da Angela Antonini e Meri Bracalente. Due sorelle parlano di cinema, politica, della loro madre, delle storie da bambine e la loro chiacchiera è scossa da rivelazioni involontarie, da attriti imprevisti. La trilogia del tavolino porta in scena tre storie differenti, in cui la comicità è maestra, con sostanziali elementi in comune: due attori e un tavolino; il comico; un copione che istiga all’improvvisazione; un cadavere; luci discrete, musiche assenti, la regia vorrebbe sparire. Creazioni all’impronta di tre differenti ritmi. Gli attori, seduti a un tavolino, tentano di sconfiggere la morte.

 

La serata di sabato 6 aprile (ore 20.00) è dedicata al teatro di ricerca, grazie allo spettacolo L’Orco di e con Maurizio Bercini, autore di tanti fortunati spettacoli per l’infanzia e ora ideatore con Marina Allegri di una pièce che adatta gli stilemi della propria ricerca artistica in ambito teatrale a riflessioni più profonde e adatte a un pubblico adulto. Allievo di Otello Sarzi, Bercini è stato tra i fondatori del Teatro delle Briciole di Parma e suo direttore artistico fino al 2001. Innovatore del teatro di figura, mette al centro della ricerca artistica la forza metaforica degli oggetti. Tra le idee guida su cui si costruisce il suo teatro è lo studio dello spazio scenico e la relazione con il pubblico, l’infanzia come luogo dell’esperienza umana, il rapporto con la danza e con la musica, con le lingue e i dialetti, la riscrittura in chiave inconsueta e“popolare” di grandi testi della civiltà occidentale e del fiabesco. L’Orco è, infatti, un omaggio a una figura dominante il mito e la leggenda e che nella fiaba diventa simbolo di tutte le paure dell’ascoltatore e dello spettatore.

 Il Gruppo Orfeo-Cantharide firma il progetto Orpheus Attack. Nato a partire dalla realizzazione di A mio fratello il regno a me lasciate il canto-ombre Orfeo sul binomio Orfeo-Euridice, Orpheus Attack si concentra sulla tensione per l’innato sentimento di immortalità dei giovani per poi confrontarsi con la fragilità di chi li dirige, il passato, il tempo che passa, il mutare delle forme e della presenza scenica. Temi, quindi, al centro dei due spettacoli, Mariachi e Gola, che il Gruppo propone rispettivamente il 13 e il 27 aprile.

 Gola di Elena Galeotti, con Ilaria Debbi, Riccardo Marchi, Anteo Ortu, scene di Anteo Ortu, regia di Elena Galeotti, (studio per piccolo gruppo di peccatori), presentato nella scorsa edizione e in replica sabato 27 aprile ore 20.00, mette in scena una situazione tipicamente Carveriana: tre giovani innamorati della vita, ma confusi dalla miseria e dall’ipocrisia galoppante, che evitano a colpi di droghe e alcol, confessano la loro determinazione ad andare fino in fondo perché il vuoto intorno rimbomba e l’unica possibilità è amare e stordirsi; vivere fa troppo gola.

 Con Mariachi (sabato 13 aprile ore 20.00) si chiude il progetto iniziato con lo spettacolo Gola. In scena Ilaria Debbi, Riccardo Marchi, Anteo Ortu, diretti da Elena Galeotti, spettacolo prodotto da Cantharide con il contributo di Comune di Zola Predosa e Regione Emilia Romagna.

I tre amici, incontrati in Gola, si ritrovano in un luogo desertico, sanno di non avere scampo e giocano, rischiano tentando di superare delle prove utili ad aggredire l’inevitabile. I giochi di parole si alternano ai movimenti, si mettono in difficoltà. Le risate nascondono le ombre. Si raccontano i loro sogni infranti. Per salvarsi da un mondo saturo di egoismo, intolleranza e indifferenza, ritrovano nel deserto il piacere e il gusto di sentirsi liberi. Il deserto diventerà così luogo ideale, intriso di atmosfere comiche, violente, irreali e paradossali; a metà tra una pista da ballo a San Cristóbal de Las Casas e le terre di Arzach.

 Il Gruppo Orfeo-Cantharide vede artisti provenienti da studi e interessi specifici differenti: pittura, musica, fotografia, teatro. Sin dall’inizio si sono unite le competenze in un percorso interdisciplinare che ha aperto tante strade da percorrere e approfondire sulla scena.

 La stagione si arricchisce quest’anno di una SEZIONE DEDICATA ALLE FAMIGLIE, che prende il via domenica 9 dicembre alle 17.00 con Storia di una Bambina di e con Isadora Angelini e Luca Serrani, rielaborazione di celebri fiabe popolari di Raperonzolo e Prezzemolina (bambini dai 3 anni).

 Domenica 10 marzo (ore 17.00) il sipario si apre su La pera non cade lontano dal pero, reading di e con Alessandra Frabetti. Attraverso un’esplorazione artistica del novecento, con l’aiuto di maestri dell’umorismo quali P.G. Wodehouse, Achille Campanile e Vàzquez Montalban, ma anche con il contributo non solo di campioni indiscussi dell’arte culinaria come Brillat-Savarin e Artusi, ma perfino di un teorico come Roland Barthes, si ironizza sul rapporto archetipico tra eros e piacere del gusto, tra amore e zoomorfismo. Musiche dal vivo del maestro Luigi Caselli (bambini dagli 11 anni).

Domenica 24 marzo (ore 17.00) Il tenace soldatino di stagno di e con Damiano Grasselli, una storia di disperato amore ispirata alla omonima fiaba di Andersen. Lo spettacolo racconta la storia di un soldatino di stagno senza una gamba innamorato di una bella ballerina di carta. Il soldato cerca di offrire alla ballerina il proprio amore, ma un orribile pupazzo si oppone al soldatino, che cade dalla finestra, attraversa la città viaggiando nelle acque sotterranee e infine viene inghiottito da un pesce. Eppure riesce a tornare dalla sua ballerina e sorriderle (bambini dai 3 anni).

 Domenica 12 maggio (ore 17.00) La favola del mercante, lettura scenica di e con Elena Galeotti, Ilaria Debbi e  Stefano Vacchi. Ci sono tre sorelle, due cattive e furbette, una più giovane, molto bella e apparentemente ingenua, un po’ sbadata, non troppo perspicace. La mamma non c’è come nella favola di Cenerentola e il papà, come tanti papà, è costretto a partire per un lungo viaggio di lavoro lasciando alle sorelle tremendine la possibilità di sfogarsi su quella più fragile (bambini dai 3 anni).

 Completa la rassegna l’interessante SEZIONE ART AND VIBES a cura di Riccardo Marchi e Anteo Ortu del Gruppo Orfeo, che apre le porte alla musica e all’arte figurativa, che tanto influenzano il lavoro di attori e drammaturghi. Art and Vibes vede la presenza di due gruppi musicali con sonorità jazz, rock’n’roll, country-blue-grass in concerto e contemporaneamente le mostre di giovani artisti italiani, che espongono le loro opere nel foyer del teatro.

 Sabato 16 febbraio (ore 20.00) Riccardo Marchi, voce, Marco Paganucci al pianoforte e Federico Gueci al contrabbasso sono in scena con Incantori, progetto musicale dedicato ai cantautori della storia della musica italiana passando dalla Francia e dalla Spagna.

 Sabato 23 febbraio (ore 20.00) per gli appassionati del rock ‘n’roll delle radici, country e bluegrass una serata dal titolo Lovesick Duo con Paolo Roberto Pianezza; voce, chitarra e Lap Steel e Francesca Alinovi II; contrabbasso e voce.

   
INFO E CONTATTI: Tel. 340 2630871info@spaziobinario.it/ www.spaziobinario.it

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BIGLIETTI – Intero: € 12.00

-Ridotto: € 8.00 Under 26 anni, over 65, soci Coop e Coop Alleanza 3.0, accompagnatori persone con disabilità, domenica pomeriggio.

Domenica pomeriggio biglietto bambini € 5,00

 

Spettacoli sabato sera ingresso gratuito per i minori accompagnati dai genitori e per i disabili.

 

ABBONAMENTI

5 SPETTACOLI = 50.00 €  INTERO  35.00 € RIDOTTO

8 SPETTACOLI = 80.00 € INTERO   60.00 € RIDOTTO

 

Ad ogni appuntamento aperitivo di cortesia con i vini del Vigneto Bagazzana Gaggioli

 

 

  

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