Calendario Eventi

NEI PROSSIMI MESI PEPITA PROMOTERS SARA’  L’UFFICIO STAMPA ANCHE DI:

novembre 2012 – giugno 2013

nov 15 gio 2012
Amazing Models – L’anatomia in modelli 3D tra il ‘700 e il ‘900 @ Museo delle Cere Anatomiche “Luigi Cattaneo” a Bologna
19:15 – 15 marzo 2013 @ 20:00
immagine guida della mostra

immagine guida della mostra

Fino al 15 marzo 2013 presso il Museo delle Cere Anatomiche “Luigi Cattaneo” (Dipartimento di Scienze Biomediche e Neuromotorie – Università degli Studi -Via Irnerio 48) si inaugura la mostra Amazing models. L’anatomia in modelli 3D tra il ‘700 e il ‘900, evento pilota del più ampio progetto AMEP – Amazing Models in European Perspective che si articola a Bologna in un percorso di diverse iniziative culturali al confine tra arti e scienze mediche e che sarà itinerante nelle città diVienna e Lieda fino a marzo 2014.

Promosso da E.A.C.E.A. (Education, Audiovisual and Culture Executive Agency) della Commissione Europea e patrocinato dalComune di Bologna e dallo SMA (Sistema Museale d’Ateneo) dell’Università di Bologna, AMEP nasce dalla collaborazione tra ilMuseo delle Cere Anatomiche “Luigi Cattaneo” di Bologna, il Museo Josephine dell’Università di Medicina di Vienna (A) e il Museo Boerhaave di Leida (NL), coordinatore dell’intero progetto.

E’ Bologna ad avviare l’iniziativa ospitando la prima tappa della mostra itinerante Amazing Models, curata da Luisa Leonardi(Responsabile scientifica del progetto AMEP) e da Alessandro Ruggeri (Responsabile del Museo).

La mostra approderà a Vienna nell’aprile 2013 (fino a settembre 2013) e a Leida nell’ottobre 2013 (fino ad aprile 2014). Essa raccoglie una collezione di modelli anatomici tra ’700 e ’900, dalle prime figure in cera fino alle resine più attuali, passando per la cartapesta e il disegno anatomico, e riunisce per la prima volta insieme pezzi appositamente selezionati dalle tre collezioni in un’unica formula espositiva, che traccia un percorso storico e culturale che attraversa l’Europa. Ognuno dei tre musei conserva modelli anatomici unici, che si contraddistinguono sia per la particolare tecnica di realizzazione, che per il differente background storico e culturale e il peculiare pregio scientifico-artistico. La mostra si propone ad un pubblico anche non specialistico in un viaggio dentro al corpo umano, per conoscere come è stato scomposto dagli anatomici, esplorato dagli artisti e investigato dagli studenti.

La linea che unisce Bologna (I), Leida (NL) e Vienna (A) disegna un triangolo nel cuore dell’Europa che traccia un importante collegamento in campo medico, storico e culturale tra queste tre città. Città che custodiscono eccellenze diversificate e complementari per le loro Università, i loro centri di medicina e i musei che ne sono nati. In questi luoghi è cambiato il modo di guardare e sperimentare il corpo umano ed i saperi che vi sono stati prodotti influenzano ancora oggi conoscenze e competenze in ambiti diversi, dalla scienza anatomica alle arti visive.

Fin dai tempi più antichi arte figurativa ed anatomia si sono rincorse nei secoli, percorrendo sentieri ed assecondando indirizzi talora molto vicini, ma spesso autonomi ed indipendenti. L’Arte figurativa ha privilegiato la figura corporea nella sua configurazione esterna e nelle sue tensioni fisiche ed emotive. L’Anatomia, al contrario, ha scavato da subito all’interno del corpo per scoprire le sue funzioni vitali.

La mostra Amazing Models oltre a mettere in luce le peculiarità scientifiche di ciascuna collezione e la loro continuità storica, intende svelare la connessione che ha sempre messo in relazione la scienza medica e le arti visive, laddove queste ultime hanno iniziato ad essere chiamate in causa per diffondere e supportare le nuove scoperte medico-scientifiche. Ogni modello anatomico presentato in mostra è frutto della collaborazione tra scienziati e artisti, tra mente e tecnica, tra indagine e rappresentazione. L’intero percorso è un’esplorazione assolutamente inaspettata del corpo e della mente umana, dei suoi segreti, delle sue meraviglie, delle sue patologie.

Per informazioni: tel. 051.2091533

Email: museo@museocereanatomiche.it

Web: www.amazingmodels.org

www.museocereanatomiche.it

Ingresso: intero 3 € / ridotto 1 € (studenti e dipendenti dell’Università di Bologna, disabili, over 65)

Orari della mostra: dal lunedì al venerdì 9-13/14-16; sabato e domenica 10-17

feb 24 dom 2013
Anatomia Profundae al Museo delle Cere Anatomiche Luigi Cattaneo di Bologna @ Museo delle Cere Anatomiche Luigi Cattaneo di Bologna
18:30 – 19:30
 Anatomia Profundae al Museo delle Cere Anatomiche Luigi Cattaneo di Bologna @ Museo delle Cere Anatomiche Luigi Cattaneo di Bologna | Bologna | Emilia-Romagna | Italia

Prosegue fino a domenica 24 febbraio 2013 presso il Museo delle Cere Anatomiche Luigi Cattaneo di Bologna, parte del Sistema Museale di Ateneo (SMA), Anatomia Profundae, la prima mostra personale di Pau Golanò in Italia e nel mondo, a cura di Rebecca Russo, fondatrice e direttrice artistica del Centro Videoinsight® di Torino. La mostra, inaugurata in occasione di Arte Fiera 2013, è all’interno del programma di eventi collaterali del più ampio progetto AMEP – Anatomical Models in European Perspective, promosso da E.A.C.E.A. (Education, Audiovisual and Culture Executive Agency) della Commissione Europea, di cui il Museo bolognese è partner insieme al Museo Boerhaave di Leida (NL) e al Museo Josephine dell’Università di Medicina di Vienna (A) (www.amazingmodels.org).

Anatomia Profundae presenta una selezione inedita di opere dell’artista spagnolo Pau Golanò, più noto come scienziato, scelte per la loro capacità di rappresentare in modo originale e attuale l’integrazione simbolica di arte e scienza. Le opere fotografiche di Golanò sono scatti realizzati dal vero di preparati anatomici che l’artista è solito usare nella sua professione di medico, rielaborati in chiave visionaria e innovativa come materiali in grado di diventare e comunicare altro rispetto all’oggetto scientifico che sono soliti rappresentare. Ogni dettaglio, variazione cromatica e decontestualizzazione sono infatti studiati nella fase di produzione, ovvero in preparazione dello scatto e in vista di un preciso immaginario che l’artista vuole suggerire, mentre nessuna rielaborazione avviene in postproduzione.

            Il linguaggio contemporaneo di Golanò entra perfettamente in dialogo con la collezione di cere, ossa naturali ed essiccati, presenti nella collezione storica di anatomia umana normale e patologica del Museo Luigi Cattaneo, che illustra il percorso intrapreso dagli studiosi di scienze mediche nel XVIII e XIX secolo quando, ormai acquisite le conoscenze sulla vera natura del corpo umano, ci si orientò maggiormente sull’indagine delle sue patologie. Nel Settecento, secolo di grandi cambiamenti culturali che hanno portato ad un nuovo modo di considerare la realtà fisica attraverso l’osservazione e la ricerca sperimentale, Bologna usciva da un periodo di rilassamento dei costumi accademici che aveva condotto ad un declino dei sistemi educativi universitari, basati per lo più su astratte lezioni teoriche, così che tra gli studiosi più accreditati era vivo il desiderio di privilegiare materie scientifiche ed improntare l’insegnamento sulla dimostrazione pratica, assai ben documentata, nella sua fase di studio (pubblicazioni) come nella sua pratica (i preparati), nel Museo delle Cere Anatomiche. Esso è infatti ancora parte del Dipartimento di Scienze Biomediche e Neuromotorie dell’Università di Bologna e continua ad essere frequentato da studenti e studiosi non solo di medicina, diventando fonte di ricerca e curiosità anche di storici dell’arte come di altre discipline umanistiche proprio per la sua variegata ricchezza.

Pau Golanò è Medical Doctor del Laboratory of Arthroscopic and Surgical Anatomy, Department of Pathology and Experimental Therapeutics Human Anatomy Unit – University of Barcelona.

mar 27 mer 2013
ERICA MOU in concerto @ Teatro Comunale Ferdinando Bibiena di Sant’Agata Bolognese
21:00 – 23:00
ERICA MOU in concerto @ Teatro Comunale Ferdinando Bibiena di Sant’Agata Bolognese  | Sant\'agata Bolognese | Emilia-Romagna | Italia

Il concerto di Erica Mou, talento della musica italiana tra i più interessanti della scena rock fa parte della stagione TTTXTE.

Erica Musci, in arte Erica Mou, è una giovane cantautrice italiana. Scrive e compone da sempre la propria musica, in cui alterna grazia innocente a sensuale ironia.

Tra il 2008 ed il 2009, Erica vince alcuni tra i premi più prestigiosi legati alla canzone italiana d’autore.

L’8 marzo 2011 esce su etichetta Sugar il suo album d’esordio “È”. Entrato nella rosa dei finalisti per la miglior opera prima dell’ultima edizione del Premio Tenco, il disco raccoglie 11 brani autobiografici, che mettono in luce le sue grandi qualità compositive e vocali e una bonus track, “Don’t Stop”, cover dello storico brano dei Fletwood Mac, prodotto dall’islandese Valgeir Sigurosson, già collaboratore di Bjork, e arrangiato da MaJiKer, alias Matthew Ker.

Subito dopo l’uscita del disco, Erica prosegue la sua attività live esibendosi su alcuni dei palchi italiani più prestigiosi: da quello del Concertone del Primo Maggio in Piazza San Giovanni a Roma, all’Arena di Verona per i Wind Music Awards, passando per l’Heineken Jammin’ Festival e gli MTV Days di Torino. Premiata dal MEI come miglior talento dell’anno 2011, Erica, insieme a Subsonica e Caparezza, è stata tra gli artisti in cartellone alla 3a edizione di HIT WEEK, il più grande festival di musica italiana in America svoltosi lo scorso ottobre tra New York, Los Angeles e Miami.

Con il brano “Nella vasca da bagno del tempo” Erica partecipa al Festival di Sanremo 2012, ottenendo il grande apprezzamento della stampa che le assegna due prestigiosi riconoscimenti: il premio della critica “Premio Mia Martini”, ed il “Premio Sala Stampa Radio Tv.

apr 6 sab 2013
Nicky Nicolai e Stefano Di Battista in Io, Mina e le altre @ Teatro Comunale Ferdinando Bibiena
21:15 – 22:15
Nicky Nicolai e Stefano Di Battista in Io, Mina e le altre @ Teatro Comunale Ferdinando Bibiena | Sant\'agata Bolognese | Emilia-Romagna | Italia

Nicky Nicolai e Stefano Di Battista in Io, Mina e le altre, concerto in omaggio alla grande artista italiana Mina, rivisitando in chiave “fusion/jazz” i suoi più gradi successi dagli esordi ad oggi. Arrangiamenti eleganti, raffinati valorizzati dalla direzione artistica del grande sassofonista Stefano Di Battista ed accompagnati dalla sublime voce di Nicky Nicolai. Con loro sul palco anche Dario Rossiglione al contrabbasso, Roberto Terenzi al piano e Stefano Ariano alla batteria.

Nicoletta “Nicky” Nicolai nasce a Roma da genitori estranei all’ambiente artistico ma fin da bambina comincia ad amare la musica, appassionandosi al canto durante l’infanzia trascorsa nel paese di Nespolo in provincia di Rieti. È proprio da qui che comincia ad esprimere la sua passione per il canto entrando nel coro della chiesa, come nella migliore delle tradizioni dei cantanti soul e gospel afro-americani.

Negli anni ’80 frequenta i corsi di recitazione tenuti da Beatrice Bracco per l’applicazione del metodo Stanislawski al canto ed all’uso del corpo sul palcoscenico; dal 1992 intraprende lo studio accademico del canto lirico. Sotto la guida di Lucia Vinardi si diploma presso il Conservatorio Piccinni di Bari e contemporaneamente passa dal canto come materia di studio, alla sua applicazione in ambito lavorativo: dal 1996 al 1998 entra a far parte del cast di due opere musicali, “La Bella e la bestia” e “La Cenerentola”.

Nel 2001 insieme al sassofonista Stefano Di Battista scrive il brano “Roma…io senza te”, colonna sonora di un video commissionato dal sindaco Walter Veltroni per la promozione nel mondo dell’immagine della capitale. Dall’incontro dei due artisti nasce una salda collaborazione artistica che diventerà poi un matrimonio.

Nel 2002 Nicky Nicolai partecipa alla rassegna “Le Signore del jazz” al Teatro dell’Opera di Roma insieme ad Ada Montellanico, Maria Pia De Vito, Barbara Casini e Karin Schmidt, dove interpreta, tra i molti classici, una versione di “E se domani” dal repertorio di Mina.

L’anno successivo Nicky è interprete di una serie di concerti tenuti nell’Auditorium Aldobrandini di Frascati per un bellissimo omaggio a Joni Mitchell nella manifestazione “Donne in jazz”.

Il 2004 è l’anno del suo album di debutto, “Tutto passa” in cui compaiono ospiti eccellenti quali Lucio Dalla e Renzo Arbore in veste di coroner: molto apprezzato dalla critica, questo lavoro inaugura una straordinaria stagione di concerti e di collaborazioni.

Il Nicky Nicolai/Stefano Di Batista Jazz Quartet calca i più importanti palcoscenici italiani, dal Blue Note di Milano all’Auditorium di Roma, ed in estate è con Lucio Dalla nel tour “Dalla in jazz”, che batte moltissime della piazze italiane ed europee.

Il nome di Nicky Nicolai si presenta al grande pubblico televisivo nel 2005 grazie alla sua partecipazione al Festival di Sanremo, in cui si afferma nella categoria Gruppi (quarta nella classifica finale) assieme allo Stefano Di Battista Jazz Quartet con la canzone “Che mistero è l’amore”, con la conseguente riscoperta di “Tutto passa”, che viene prontamente ristampato con il nuovo titolo e in un’edizione arricchita dalla canzone vincitrice, nonché da tre inediti tra cui una reinterpretazione originale di “Sono stanco”, dal repertorio di Bruno Martino.

Per tutto il corso del 2005 Nicky Nicolai è impegnata in un tour caratterizzato da numerosi impegni live che la porta nei più importanti teatri italiani e agli appuntamenti più rilevanti come il IX Festival Internazionale del Jazz di Torino.

Nel 2006 torna sul palco del Teatro Ariston, questa volta da solista, con il brano “Lei ha la notte” che precede la pubblicazione del nuovo album, “L’altalena”, il primo registrato per Sony BMG, a cui collaborano una schiera di autori e musicisti, da Stefano Di Battista, anche produttore insieme a Celso Valli e Adriano Pennino, a Nicola Piovani autore di “Doppi Significati”(parole di Pasquale Panella), a Jovanotti, autore del testo de “Il valzer del nostro amore”, posato sulle note di Giovanni Allevi.

mag 16 gio 2013
Will Eisner – una vita per il fumetto di Bob Andelman (ed. DOUbLe SHOt il 16 maggio 2013)
mag 16 – 30 giugno 2013 all-day
Will Eisner a lavoro

Will Eisner a lavoro

Novità editoriale per la DOUbLe SHOt che presenta, il 16 maggio 2013, Will Eisner – una vita per il fumetto di Bob Andelman, la biografia ufficiale, ma soprattutto la più completa e ricca, dedicata al padre del romanzo a fumetti. Nel mese di settembre 2013 la GZ editori pubblicherà la biografia anche in formato e-book.

Bob Andelman è un scrittore americano esperto in biografie, che ha scavato nella vita di Eisner per regalarci questo profondo racconto sulla vita dell’autore di Contratto con Dio. L’edizione della DOUbLe SHOt non è una semplice traduzione dell’edizione statunitense pubblicata nel 2005 con il titolo Will Eisner: A Spirited Life dalla M Press (marchio editoriale della Dark Horse), ma l’edizione completa dei materiali prodotti da Andelman per raccontare la vita di Eisner. L’edizione italiana, inoltre, si arricchisce di ben 100 pagine di interviste a personaggi come Howard Chaykin, Denis Kitchen, ma anche Benjamin Herzberg, uno “smart guy” – come lo definisce Andelman – che ha aiutato Eisner nella lavorazione de Il complotto e Fagin l’ebreo. Oppure Ted Cabarga, che lavorò con Eisner nella produzione di PS Magazine, la rivista dell’esercito statunitense. Ci sono ben 13 interviste che rendono questa edizione italiana unica nel suo genere e a dir poco internazionale. La biografia di Eisner è il secondo volume di una collana dedicata ai grandi maestri del fumetto e segue “Grant Morrison: All Star” di Agozzino, Peruzzi e Solinas.

 

Will Eisner – una vita per il fumetto

Autore: Bob Andelman

Casa editrice:DOUbLe SHOt

Pubblicazione: 16 maggio 2013

Genere: saggio

Pagine: 450

Prezzo: 30,00 euro

Traduzione: Andrea Plazzi

Grafica e impaginazione: Alessio D’Uva

Sito: www.doubleshot.it

 

Will Eisner – una vita per il fumetto di Bob Andelman

Casa editrice: GZ Editori in formato e-book,

pubblicazione: settembre 2013

Prezzo: 10,00 euro

Sito: www.gz-editori.it

mag 28 mar 2013
Le opere veneziane di Bosch si preparano a tornare nella città natale dell’artista @ Galleria dell\\\'Accademia
18:00 – 30 giugno 2013 @ 19:00

Le opere di Jheronimus Bosch (‘s-Hertogenbosch, NL ca. 1450–1516) attualmente conservati a Venezia, il Trittico degli eremiti, il Trittico della martire crocifissa così come le Quattro visioni dell’Aldilà saranno esposte in Olanda nella città di ‘s-Hertogenbosch nel 2016. Nel 2016 ricorrerà il 500° anniversario dalla morte dell’artista medioevale, che nacque e lavorò e morì a ‘s-Hertogenbosch. A 500 anni dalla morte, la sua città lo commemorerà con una grandiosa mostra internazionale.

Alla fine del 2011, i due trittici e i quattro pannelli furono esaminati nei musei veneziani da un team di scienziati provenienti da Olanda, Canada e Stati Uniti. Un’opera di conservazione apparve opportuna e sarà realizzata il prossimo anno con il contributo economico del Bosch Research and Conservation Foundation (BRCP) e del Getty Foundation (Los Angeles), che erogherà un finanziamento “Getty Grant” dell’importo di € 145.000, nell’ambito del progetto Panel Paintings Inititative.Il trattamento di conservazione sarà completato in tempo, perche i dipinti possano essere esposti al Noordbrabants Museum di ‘s-Hertogenbosch, per la mostra Bosch Visions.

Il 28 maggio presso la Galleria dell’Accademia di Venezia (Campo della Carità, 1050), sono state apposte le firme finali dell’accordo per la conservazione e il prestito dei lavori veneziani del grande pittore olandese.

Il team di ricerca del BRCP ha già terminato la fase di studio, che precede il trattamento. Il BRCP è un gruppo di studio internazionale di storia dell’arte, che si avvale di moderne tecnologie per la rivalutazione delle opere di JheronimusBosch. In questo progetto, storici dell’arte, curatori e restauratori di Istituzioni di tutto il mondo lavorano insieme per analizzare e preservare le opere di uno dei più creativi artisti di tutti i tempi. Il gruppo di studio nasce da un’iniziativa della Fondazione Jheronimus Bosch 500, del Noordbrabants Museum e dell’Università Radboud di Nijmegen (NL), con il supporto della Queen’s University di Kingston (Ontario, Canada), del Stichting Restauratie Atelier Limburg (SRAL) di Maastricht (NL) e dell’Università dell’Arizona, Tucson (USA).

Jheronimus Bosch visse e lavorò a ‘s‑Hertogenbosch dal 1450 circa alla sua morte nel 1516. L’artista surreale raggiunse l’immortalità come innovatore della tradizione dell’immaginario esistente. Il patrimonio di Bosch include circa 45 opere. I suoi dipinti e disegni sono gestiti e conservati in 18 collezioni, divisi in oltre 15 città, sparse in più di 10 paesi e in 2 continenti. Il BRCP studia le opere in stretta collaborazione con i loro proprietari.

L’anno 2016 vedrà il culmine degli eventi per la commemorazione del 500° anniversario di Jheronimus Bosch, che sono iniziati nel 2010. ‘s‑Hertogenbosch darà l’avvio all’anno di celebrazione con la mostra Bosch Visions al Noordbrabants Museum, con la certezza che mai prima sono state ammirate tante opere di Bosch tutte insieme in una sola mostra.

Dopo due anni di ristrutturazione e rinnovamento sull’edificio, recentemente il Noordbrabants Museum di ‘s‑Hertogenbosch è stato riaperto dalla Principessa Beatrice.

I due trittici veneziani sono conservati presso la Galleria dell’Accademia, mentre i quattro pannelli si trovano a Palazzo Grimani. Il progetto di conservazione sarà condotto a Venezia da un team formato da esperti italiani ed olandesi e da tre giovani restauratori internazionali, che seguiranno un training, finanziato dal Getty Grant ed erogato al BRCP, destinato al restauro strutturale dei trittici veneziani. Con l’aggettivo “strutturale” si intende il restauro del supporto (in altre parole il pannello di legno). Il sussidio fa parte del Panel Paintings Inititative (PPI) del Getty Foundation, progetto che ha come scopo la formazione di giovani restauratori e a metà carriera di specializzarsi in questo tipo di restauro. Tali interventi sono complicati e gli esperti di alto livello abilitati ad effettuarli sono ben pochi al mondo. Grazie al PPI, il know-how di questi restauratori verrà trasmesso alle generazioni più giovani.

Trittitico della martire crocefissa di Jheronimus Bosch

Trittico della martire crocefissa di Jheronimus Bosch

Il 28 maggio 2013 Giovanna Damiani, Soprintendente Speciale per il Patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Venezia e dei comuni della Gronda lagunare e Paul Rüpp, Presidente della Fondazione BRCP e Charles de Mooij, Direttore del Noordbrabants Museum hanno firmato l’accordo di cooperazione alla presenza della signora Jet Bussemaker, Ministro della cultura, dell’educazione e delle scienze del Regno dei Paesi Bassi e dell’Onorevole Ilaria Buitoni Dell’Acqua Borletti, Sottosegretario per i Beni e le attività Culturali.

giu 1 sab 2013
Il lavoro creativo degli Italiani d’Olanda (1 giugno – 24 novembre 2013) @ 55° Biennale di Venezia
giu 1 – 24 novembre 2013 all-day

Sono tre gli italiani residenti in Olanda chiamati a presentare la loro ricerca artistica, in occasione della prossima Biennale di Venezia (1 giugno – 24 novembre 2013).

L’artista Rossella Biscotti (in Olanda dal 2004) è stata invitata per l’esposizione internazionale, l’artista Francesca Grilli (dal 2007) presenterà un nuovo lavoro al Padiglione Italia, mentre Lorenzo Benedetti (dal 2008), direttore del Museo De Vleeshal di Middelburg, ha presentato il progetto vincente per il Padiglione olandese con il nuovo lavoro di Mark Manders.

La presenza di artisti provenienti dall’Olanda alla prossima Biennale è promossa attivamente dalla Sezione Culturale dell’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi, con il sostegno a diversi progetti artistici e attività di comunicazione.

L'artista Rossella Biscotti
L’artista Rossella Biscotti

Rossella Biscotti è stata invitata dal curatore della Biennale, Massimiliano Gioni, (da qui è diverso tutto il paragrafo) a produrre un’opera site-specific per la 55° Esposizione Internazionale d’Arte. Per l’occasione l’artista ha dato vita ad un lavoro dal carattere processuale, che coinvolge attivamente le detenute della Casa di Reclusione femminile di Venezia-Giudecca. Da gennaio 2013 infatti, all’interno del carcere, ha luogo il “Laboratorio Onirico”, appuntamento bisettimanale condotto dall’artista stessa, dove un gruppo di detenute si incontra per collettivizzare i propri sogni ed attuare un processo di soggettivazione e riflessione sull’istituzione in cui si trovano a partire dalle proprie esperienze oniriche http://www.rossellabiscotti.com.

L'artista Francesca Grilli
L’artista Francesca Grilli

Francesca Grilli è uno dei 14 artisti selezionati per il Padiglione Italia, curato dal direttore del museo Macro di Roma, Bartolomeo Pietromarchi. Sulla continuità del suo filone di ricerca intrapresa negli ultimi anni, dice: “Il lavoro sarà di nuovo incentrato su una mia continua ricerca sul suono e la voce. Ci sarà continuità con la recente residenza al Museo Macro di Roma ‘Variazione per voce’” http://www.francescagrilli.com.

Lorenzo Benedetti, direttore del Museo De Vleeshal di Middelburg
Lorenzo Benedetti, direttore del Museo De Vleeshal di Middelburg

Lorenzo Benedetti, infine, propone un progetto di Mark Manders, il cui lavoro è stato selezionato per il Padiglione Olandese, il Padiglione Rietveld (http://www.venicebiennale.nl/), lo storico spazio dell’Olanda che festeggia i suoi 50 anni alla Biennale.

Manders “è conosciuto per le sue sculture poetiche in colori sobri con un certo mistero, ma con un’attrazione visuale fortissima”, secondo Benedetti. Il lavoro di Manders è anti-spettacolare in chiara continuità con il patrimonio artistico olandese. “Mark fa uso della tavolozza di Rembrandt e condivide l’ideale di Rietveld di semplificare la sua arte”.

Mentre un tempo gli artisti olandesi cercavano ispirazione in Italia, ora gli italiani chiedono la residenza in Olanda per poter sviluppare il loro percorso professionale ed artistico. La scena italiana nei Paesi Bassi è vivace e i rapporti tra gli artisti sono stretti, soprattutto ad Amsterdam. Luogo centrale è il ristorante l’Ozio, del bresciano e collezionista d’arte Marco Nember. Ha aperto il suo ristorante tre anni fa, e oltre alla proposta gastronomica, presenta 2-3 mostre all’anno. In più il museo De Vleeshal di Middelburg (www.vleeshal.nl), diretto dallo stesso Benedetti, è diventato un importante centro dove conoscere meglio i migliori artisti della scena contemporanea.

La scelta dell’Olanda non è casuale. Gli artisti italiani hanno trovato nel loro paese di adozione, lo spazio e il tempo per sperimentare. Il costo di studi e spazi è contenuto. In più, c’è la disponibilità di strutture e fondi a disposizione degli artisti. I Paesi Bassi hanno sempre prestato grande attenzione all’arte contemporanea, creando strutture importanti come la Rijksakademie, De Appel, Witte de With e tanti altri. E con la recente riapertura del museo Stedelijk di Amsterdam, il mondo artistico, nonostante i tagli è in grande fermento.

Tra gli italiani d’Olanda, ci sono curatori, come Lorenzo Benedetti, Lorenzo Bruni, Francesco Stocchi, Luca Cerizza, Angela Serino, Alessandra Saviotti e Francesco Bernardelli e poi artisti, come Rossella Biscotti, Francesca Grilli, Giorgio Andreotta Calò, Domenico Mangano e Nico Feragnoli.

“Da sempre ci sono forti legami tra l’Italia e l’Olanda” dice Benedetti. Storicamente i pittori fiamminghi ed olandesi avevano un grande interesse per l’Italia. Ma anche in tempi più recenti, artisti come Ger van Elk, Marinus Boezem, Jan Dibbets si avvicinarono molto all’arte povera. Penso inoltre a Rudi Fuchs che è stato direttore di Rivoli a Torino. Adesso il legame è all’inverso. Sono gli italiani che vanno in Olanda, soprattutto a causa della situazione in Italia”. Gli artisti italiani hanno scelto l’Olanda, dice Grilli, “perché offre la possibilità di fare ricerca. Tutti gli artisti italiani in Olanda lavorano con discipline ibride, come installazioni e video. Progetti che richiedono parecchio tempo e mezzi”.

La permanenza in Olanda è stata fondamentale per ognuno. Come afferma Lorenzo Benedetti, che dirige De Vleeshal, storico centro di eccellenza olandese per la ricerca in campo dell’arte visiva. ”È uno spazio speciale in un paese speciale. Anche se sono anni burrascosi, l’Olanda rimane comunque attenta alla ricerca. Ed è il paese con il maggiore numero di musei di arte contemporanea sin dall’inizio, come il Van Abbe di Eindhoven, Boymans Van Beuningen di Rotterdam e lo Stedelijk di Amsterdam”.

Per Rossella Biscotti: “In Olanda c’è un clima molto internazionale, molti scambi. È un paese aperto, culturalmente stimolante.”

Quest’anno in Olanda è entrato in vigore il nuovo piano di politica culturale. Il programma di sostegno alle arti visivi è gestito, con fondi pubblici, ma in assoluta indipendenza dalla Fondazione Mondriaan. Non sono tempi facili per il settore culturale, che tradizionalmente in Olanda è molto sostenuto dallo stato e i fondi sono notevolmente diminuiti. Questo però non è solo un problema, ma può anche costituire il motivo per sviluppare una nuova visione e una nuova qualità della proposta artistica. Il sistema dell’arte olandese si sta adeguando alla nuova realtà. Forse gli artisti italiani sono più abituati ad operare in un sistema senza la continua certezza di sostegno pubblico, come sostiene Francesca Grilli: “Gli italiani hanno una maggiore elasticità, che è necessaria, siamo un po’ più pronti a tutto.”

Per informazioni: Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi

Tel. 06 32286001

www.olanda.it