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NEI PROSSIMI MESI PEPITA PROMOTERS SARA’  L’UFFICIO STAMPA ANCHE DI:

gen 18 ven 2013
Progetto: GABER SE FOSSE GABER (San Giovanni in Persiceto, Bo / 18-26 gennaio 2013) @ Sala Mostre di Palazzo SS. Salvatore
19:00 – 26 gennaio 2013 @ 20:00

gaber se fosse gaber

San Giovanni in Persiceto – Vari luoghi

Venerdì 18 gennaio (ore 21.00)

Gaber se fosse Gaber incontro-spettacolo di e con Andrea Scanzi–Teatro Comunale

Giovedì 24 e venerdì 25 gennaio (ore 21.00)

Far finta di essere G…omaggio a Giorgio Gaber e Sandro Luporini

 con Davide Calabrese e Giorgio Scuda attori della compagnia degli Oblivion.

18-26 gennaio mostra Qualcuno era.. Giorgio Gaber

Sala Mostre di Palazzo SS. Salvatore

Marzo 2013

Lezioni spettacolo per le scuole

Gaber per il territorio

Nell’ambito della stagione TTTXTE, San Giovanni in Persiceto ospita, in vari luoghi, .

Venerdì 18 gennaio (ore 21.00)al Teatro Comunale (Corso Italia, 72) Gaber se fosse Gaber, incontro-spettacolo, prodotto dalla Fondazione Gaber, scritto ed interpretato dallo scrittore e giornalista Andrea Scanzi firma di spicco del ’Fatto quotidiano’. In 90 minuti il pubblico assiste allo scorrere di immagini e filmati, ai quali si alterna l’analisi affabulatoria, coinvolgente e incalzante di Scanzi. Gaber resta protagonista, emozionando chi lo ha conosciuto e amato, ma soprattutto appassionando il pubblico giovane che non ha potuto avvicinarlo. Dalla produzione dell’artista l’attore sceglie di soffermarsi maggiormente sul Teatro-Canzone, analizzando il percorso artistico di Gaber e Luporini attraverso i brani più famosi.

Sempre al Teatro Comunale giovedì 24 e venerdì 25 gennaio (ore 21.00) va in scena Far finta di essere G…, omaggio a Giorgio Gaber e Sandro Luporini, con Davide Calabrese e Giorgio Scuda attori della compagnia degli Oblivion.

Gli Oblivion si sono distinti in questi anni nel panorama nazionale con una loro personale cifra teatrale di intrattenimento, comicità, parodia, varietà musicale. Cosa c’entra tutto ciò con il teatro canzone di Giorgio Gaber? Gaber è un maestro, il massimo esempio di come una macchina scenica perfetta, un raro istinto animale ed un intellettuale di grande spessore, possano convivere in un’unica figura. Un intellettuale (due in realtà… considerando il sodalizio lungo una vita con Sandro Luporini) capace di mettere in ridicolo le miserie del nostro vivere quotidiano, pronto a sgretolare le ipocrisie della nostra epoca ma, un attimo dopo, capace di interpretare con grande generosità anche una semplice canzone d’amore. Far finta di essere G… è una passeggiata affettuosa nel repertorio gaberiano, a partire dalle prime vecchie canzonette senza le quali la comprensione del percorso artistico di Gaber sarebbe parziale. Un omaggio fatto col cuore, ma anche sfruttando quelle che sono le loro “corde” artistiche, facendo risaltare quel lato giocoso e giullaresco presente un po’ ovunque nei testi e nelle musiche, anche in quelli più duri e sferzanti. Un gioco teatrale dove “Oblivionare” pezzi interi di canzoni e monologhi, smontandoli, scomponendoli e ricomponendoli, per scoprire come i confini fra intrattenimento leggero e teatro d’autore siano sempre più labili di quello che uno possa immaginare… Quello che conta è il rigore, la passione e una sana dose di follia. E la lezione più grande che Gaber ci ha lasciato, ovvero che questo lavoro (quello dell’attore, del giullare), prima di farlo bisogna amarlo.

Al Signor G. è dedicata anche la mostra dal titolo Qualcuno era… Giorgio Gaber (dal 18 al 26 gennaio) presso la Sala Mostre di Palazzo SS. Salvatore. Una mostra in ricordo del grande artista milanese, costituita da 42 pannelli che documentano la carriera di Gaber attraverso fotografie, interviste, recensioni, testi di canzoni e monologhi (Ingresso libero. Orari: apertura tutti i giorni dalle 16 alle 19, domenica anche dalle 10 alle 12).

Nel mese di marzo completano il progetto al Teatro comunale due iniziative, che vedono la partecipazione attiva del territorio e dei suoi abitanti.

Due lezioni spettacolo per le scuole: la Fondazione Gaber ha sempre dedicato una grande attenzione ed un impegno costante alla divulgazione dell’artista, soprattutto tra le giovani generazioni. Il Presidente della Fondazione Paolo Dal Bon, utilizzando molti supporti filmati, spiega agli studenti l’originale ed importante contributo che Gaber ha dato alla recente cultura italiana, attraverso una vera e propria lezione, di circa 80 minuti.

La Fondazione Gaber, inoltre, ha sperimentato in questi anni una iniziativa molto apprezzata, che prevede il coinvolgimento di giovani artisti legati al territorio. Il progetto riguarda un evento in cui essi stessi rendono omaggio in prosa e musica a Giorgio Gaber, proponendo brani tratti dalla sua articolata opera musicale e teatrale (Ingresso libero).

Eventi fuori abbonamento

Per info Numero verde 800.069678

tel. 051.6812953

Spettacolo 18 gennaio 2012 Biglietto: intero € 15,00 Ridotto € 5,00

Spettacolo 24-25 gennaio

Biglietto: intero € 20,00, ridotto € 17,00

feb 4 lun 2013
Terapia terapia @ Teatro Comunale
21:00 – 22:45
Terapia terapia @ Teatro Comunale | San Giovanni | Emilia-Romagna | Italia

Nell’ambito della stagione TTTXTE del Comune di Crevalcore, presso il Teatro Comunale di San Giovanni in Persiceto (Corso Italia, 72), Terapia terapiadi Roberto Nobile, con Daniela Morozzi, Roberto Nobile, Gianni Ferreri, regia di Augusto Fornari. L’appuntamento fa parte della stagione teatrale del Comune di Crevalcore, che nonostante l’indisponibilità del Teatro, gravemente lesionato dal terremoto, ha comunque voluto programmare il cartellone di prosa, utilizzando altri spazi presenti nel territorio.

Terapia terapia è una commedia che scandaglia il tema, attualissimo, della terapia ed il supporto psicologico della coppia. Lo spettacolo racconta la vicenda di una coppia in crisi, in terapia da un analista per cercare di risolvere i loro ormai dilaganti problemi. Vivono una situazione che si rivela talmente paradossale da sconvolgere e scatenare la reazione dello psicologo.

Nella commedia si alternano duri confronti a scene esilaranti, dove i dialoghi hanno il merito di rendere credibili i confronti duri, e divertenti i botta e risposta tra marito e moglie e tra pazienti e medico.

Ad interpretarlo tre grandi attori: Gianni Ferreri, Daniela Morozzi e Roberto Nobile, amatissimi interpreti della fiction “Distretto di polizia”.

Terapia Terapia è una commedia brillante in cui si ride molto di gusto, ma dove non mancano momenti di tensione, come d’altronde è la vita di coppia.

feb 5 mar 2013
Angela Finocchiaro in Open day @ Cinema Teatro Fanin
21:00 – 22:30
Angela Finocchiaro in Open day @ Cinema Teatro Fanin  | San Giovanni | Emilia-Romagna | Italia

Angela Finocchiaro è in scena con il suo nuovo lavoro Open Day, con Michele Di Mauro e la regia di Ruggero Cara.

Separati da tempo, mediamente tritati dalla vita, entrambi sui cinquanta: una madre e un padre si ritrovano faccia a faccia in un giorno importante: iscrivere la figlia quattordicenne alla scuola media superiore. Sembra facile, ma non lo è.

Un semplice modulo da compilare diventa per i due ex-coniugi un interrogatorio insidioso, che li spinge a ripercorrere la loro vita, in un crescendo di sottile follia.

Tra litigi interrotti da anni, discorsi intorno a una figlia che non si vede mai, ma è al centro di tutto, licei chic con presidi analfabeti e incursioni mentali nella Grecia del IV secolo a. C., si intrecciano tensioni, speranze e qualche sorpresa: perchè il passato non è sempre come te lo ricordi e il futuro non è mai come te lo immagini.

 Dopo i trionfi cinematografici del 2010 e il successo teatrale di Miss Universo, Angela Finocchiaro torna a collaborare con Walter Fontana, autore di questo nuovo testo, per dar vita ad uno spettacolo ironico, tagliente e ricco di emozioni, nato da una domanda che riguarda tutti noi: come si guarda al futuro quando non sai bene come comportarti col presente?

Sulla scena, a dividere i tormenti di una famiglia alle prese con una figlia adolescente, Michele Di Mauro, attore sensibile e ironico.

 Angela Finocchiaro nasce a Milano il 20 novembre del 1955. 

La sua carriera di attrice inizi alla fine degli anni 70 quando si unisce alla compagnia teatrale di stampo comico Quelli di Grock, nella quale era presente anche l’attore e sceneggiatore Maurizio Nichetti. Sarà proprio Maurizio Nichetti a darle notorietà con il suo film Ratataplan del 1980; partecipa anche al successivo film del regista Ho fatto Splash.

 Il sodalizio con Nichetti continua, e la porta questa volta in televisione per una trasmissione su Canale 5: Quo Vadiz. Angela non è solo un attrice, ma anche un’autrice di testi teatrali. Per la sua compagnia Panna Acida scrive diversi spettacoli come Scala F e Viola, che rappresenta in giro per l’Italia.

 Nel 1988 debutta con il monologo teatrale La stanza dei fiori di china che ottiene un grande successo. Continua la sua carriera televisiva, questa volta con la Tv delle ragazze, programma condotto da Serena Dandini; in seguito partecipa a Zanzibar su Italia 1.

 In televisione continua con delle fiction come A che punto è la notte e Dio vede e provvede, quest’ultima rinnovata anche per una seconda stagione.

 Al cinema prosegue la sua avventura con Nichetti con la pellicola Volere Volare; con Silvio Orlando e Nanni Moretti invece recita ne Il Portaborse di Daniele Luchetti. Nel 1992 recita nel film di Alberto Sordi in Assolto per aver commesso il fatto e, sempre per Luchetti, interpreta uno dei personaggi di Arriva la bufera, in compagnia di Silvio Orlando, Margherita Buy e Diego Abatantuomo.

 Nel 2003 Angela Finocchiario torna a partecipare a uno spettacolo televisivo: questa volta è il turno di Zelig. Con Nichetti torna a collaborare per Mammamia, programma composto da brevi sketch comici su Rai2.

 Nel 2006 recita nel film di Cristina Comenicini La bestia nel cuore; la sua interpretazione le vale il Nastro d’Argento e il David di Donatello.

Nel 2007 è il turno di Mio fratello è figlio unico e nel 2008 recita ne Il Cosmo sul comò e in Un giorno perfetto. Con Claudio Bisio fa parte dei protagonisti del grande successo di pubblico di Benvenuti al Sud (2010).

feb 15 ven 2013
Ivano Marescotti in La Fondazione @ Teatro Comunale
21:00 – 22:00
Ivano Marescotti in La Fondazione  @ Teatro Comunale | San Giovanni | Emilia-Romagna | Italia

Ivano Marescotti in La Fondazione di Raffaello Baldini, regia di Valerio Rinasco.

Raffaello Baldini ha consegnato all’attore, autore, interprete romagnolo Ivano Marescotti, prima di morire, il suo ultimo testo dal titolo La fondazione, poi pubblicato presso Einaudi, dicendogli: “fanne quello che credi”. Il libro parla di un tipo che nella sua vita non riesce a buttare via nulla. Tiene da conto tutto, perfino le cartine che avvolgono le arance. La moglie lo ha mollato, ma lui preferisce vivere tra la sua “roba”. Perché quella “roba” non rappresenta la sua vita, quella roba “è” la sua vita stessa. E quando quella “spazzatura” verrà buttata, anche lui seguirà la stessa sorte. Uno spettacolo comico solo perché spesso e fortunatamente, riusciamo anche a ridere di noi stessi: “i difetti degli altri somigliano troppo ai nostri” (Leo Longanesi).

«La fondazione è un testo di scavo, rivisitazione, dotato di una straordinaria forza poetica. Se il testo di Raffaello Baldini è straordinario, l’interpretazione di Marescotti è la chiave per accedervi. Marescotti riesce a far sì che ciò che è patetico venga sollevato dalla sua contrizione, per essere portato su un tavolo anatomico non raggelante o distaccato, ma intriso di una poesia che ce lo rende così vicino da coinvolgerci sino all’identificazione col “male di vivere” che attraversa un tempo e una società, la nostra» (Walter Pretolani).

feb 16 sab 2013
Ivano Marescotti in La Fondazione @ Teatro Comunale
21:00 – 22:00
Ivano Marescotti in La Fondazione  @ Teatro Comunale | San Giovanni | Emilia-Romagna | Italia

Ivano Marescotti in La Fondazione di Raffaello Baldini, regia di Valerio Rinasco.

Raffaello Baldini ha consegnato all’attore, autore, interprete romagnolo Ivano Marescotti, prima di morire, il suo ultimo testo dal titolo La fondazione, poi pubblicato presso Einaudi, dicendogli: “fanne quello che credi”. Il libro parla di un tipo che nella sua vita non riesce a buttare via nulla. Tiene da conto tutto, perfino le cartine che avvolgono le arance. La moglie lo ha mollato, ma lui preferisce vivere tra la sua “roba”. Perché quella “roba” non rappresenta la sua vita, quella roba “è” la sua vita stessa. E quando quella “spazzatura” verrà buttata, anche lui seguirà la stessa sorte. Uno spettacolo comico solo perché spesso e fortunatamente, riusciamo anche a ridere di noi stessi: “i difetti degli altri somigliano troppo ai nostri” (Leo Longanesi).

«La fondazione è un testo di scavo, rivisitazione, dotato di una straordinaria forza poetica. Se il testo di Raffaello Baldini è straordinario, l’interpretazione di Marescotti è la chiave per accedervi. Marescotti riesce a far sì che ciò che è patetico venga sollevato dalla sua contrizione, per essere portato su un tavolo anatomico non raggelante o distaccato, ma intriso di una poesia che ce lo rende così vicino da coinvolgerci sino all’identificazione col “male di vivere” che attraversa un tempo e una società, la nostra» (Walter Pretolani).

feb 17 dom 2013
Davide Enia in Così in terra @ Teatro Comunale Ferdinando Bibiena
21:30 – 23:30
Davide Enia in Così in terra @ Teatro Comunale Ferdinando Bibiena | Sant\'agata Bolognese | Emilia-Romagna | Italia

L’attore siciliano, voce tra le più importanti del teatro di narrazione italiana, Davide Enia in Così in terra, con le musiche eseguite dal vivo del Maestro Giulio Barocchietti.

Così in terra è una storia di pugili, a Palermo, dal 1942 al 1992. Sullo sfondo le bombe che cadono sulla città. Prima la Seconda Guerra Mondiale e poi gli attentati mafiosi. Le bombe sono come pugni, sferrati a tradimento, sulle case e sulle teste delle persone, che non indossano guantoni, non possono alzare la guardia, sono pugili colpiti nel sonno. Davidù inizia a boxare da ragazzo come suo padre detto Il Paladino, morto in un incidente stradale quando era ancora nel grembo della madre. Come suo zio Umbertino, che aveva appreso l’arte del pugilato dal Negro, un soldato americano e poi ha messo in piedi una palestra a Palermo. Le loro storie, comiche e tragiche, scivolano le une nelle pieghe delle altre, componendo il ritratto di una famiglia, di una città, di un mondo in battaglia, pieno di grazia e ferocia. La narrazione si muove tra presente e passato, dentro le vite di questi pugili, con Rosario, il nonno di Davidù partito per la guerra e fatto prigioniero, con Umbertino scapolo incallito sempre in cerca di nuovi amori, e con Davidù, che vive i suoi primi turbamenti sentimentali e contemporaneamente rincorre il titolo regionale.

I pugili del romanzo, ognuno a suo modo, sono figure positive, forti, sempre pronte ad aiutare i più deboli. Hanno coraggio, conoscono il senso dell’amicizia e dell’amore, sentono l’obbligo e il piacere della trasmissione, dell’insegnamento. Davidù impara le coniugazioni latine dalla nonna Provvidenza, la boxe dallo zio, la rettitudine morale dal nonno. Davidù è il riassunto, il ragazzo che si è nutrito di racconti, di esempi, di insegnamenti.

E sono proprio esempi quelli che Davide Enia mette in scena. Esempi di come si possa restare in piedi con dignità, di come ci si possa allenare alla resistenza, ogni giorno, in una terra da troppi anni in battaglia.

Enia è anche autore dell’omonimo libro (Dalai edizioni), sua prima opera di narrativa, finalista al Premio Strega e al Premio Bancarella 2012.

feb 21 gio 2013
Giobbe Covatta in 2112 tra cento anni @ Cinema Teatro Fanin
21:00 – 23:00
Giobbe Covatta in 2112 tra cento anni @ Cinema Teatro Fanin  | San Giovanni | Emilia-Romagna | Italia

Ancora una volta è un numero il titolo del nuovo spettacolo di Giobbe Covatta, dopo “7” (come i sette vizi capitali) e “30” (come gli articoli della carta dei diritti dell’uomo): “2112” è una data. I personaggi che vivranno tra cento anni saranno i nostri discendenti (figli, nipoti o pronipoti che siano) ed avranno ereditato da noi il nostro patrimonio economico, sociale e culturale, ma anche il mondo nello stato in cui glielo avremo lasciato. Ma come sarà il mondo tra cento anni? Da Giobbe Covatta un nuovo spettacolo dove comicità, ironia e satira si accompagnano alla divulgazione scientifica, su quelli che sono senza dubbio i grandi temi del nostro secolo: sostenibilità del Pianeta e di conseguenza delle sue popolazioni. Un’occasione di divertimento, ma anche per comprendere che la fine del mondo prevista dai Maya per il 2012, potrebbe essere solo stata rimandata di un centinaio d’anni.

Giobbe Covatta (classe 1956) nato in Puglia ma cresciuto a Napoli, dopo gli esordi come animatore turistico la sua gavetta ha inizio nel 1987 sul canale Odeon Tv. Mel 1990 arriva la svolta e trova il suo trampolino di lancio nel Maurizio Costanzo Show, che gli concede la fama nazionale. Nel 1991, esordisce al teatro Ciak di Milano con l’opera “Parabole Iperboli”. Nel 1994, con la collaborazione di Greenpeace, realizza uno spettacolo che tratta la salvaguardia delle balene con il titolo “Aria Condizionata” dall’irriverente sottotitolo (e le balene mò stanno incazzate…..). Dal 1995 al 1997 è sempre in scena, prima con lo spettacolo “Primate Assoluto”, poi debutta a Roma al Teatro Parioli con “Io e Lui”, spettacolo scritto e diretto con altri due attori di teatro partenopei Vincenzo Salemme e Francesco Paolantoni, e infine “Art” dove è diretto da Ricky Tognazzi. Grandissimo successo a livello nazionale è il suo “Dio li fa e poi li accoppa”, tanto da convincerlo a concedere il bis con “Dio li fa…Terzo millennio”. Nel 1993, però, ha anche esordito sul grande schermo con Pacco, doppio pacco e contropaccotto, poi in Camere da letto del 1997, e nel 1999 è protagonista in Muzungu – Uomo bianco. Nel biennio 2001 e 2002 ritorna in teatro con la commedia “Double Act” al teatro Parioli e riappare anche su Rai 2, con a fianco Serena Dandini e Corrado Guzzanti nel programma L’Ottavo Nano. La passione per la vela lo conduce a essere ospite in Velisti per caso e a diventare un simpatico maestro di navigazione in Vela spiego io in onda sul Sailing Channel per l’emittente Sky.

Molta fortuna ha avuto anche nell’editoria dove i suoi libri hanno riscontrato sempre un buon successo di pubblico. Già con il primo libro Parola di Giobbe, rivisitazione della Bibbia, pubblicata nel 1991, sbanca le classifiche con un milione di copie vendute. Nel 1993 e nel 1996 pubblica Pancreas – Trapianto del libro Cuore e Sesso? Fai da te!. Nel 1999 ritorna con Dio li fa e poi li accoppa, tratto dal suo spettacolo, dove rivisita Creazione e Diluvio. Nel 2001 va in scena Corsi e ricorsi, ma non arrivai, spettacolo teatrale che porta lo stesso titolo di un libro pubblicato nel 2005, mentre è del 2004 Melanina e Varechina, uno spettacolo che affronta il rapporto fra Africa e mondo occidentale. A gennaio 2007, debutta in teatro con Seven. La stagione 2007/2008 di Zelig, condotta da Claudio Bisio e Vanessa Incontrada ospita Covatta in scena con un nuovo personaggio. Nell’estate 2008 prende parte ad una serie televisiva prodotta da Mediaset, “Medici Miei”, nella quale impersona il Dottor Colantuono, primario nella clinica Sanabel. A gennaio 2010, debutta in teatro con Trenta, spettacolo dedicato ai 30 articoli della Dichiarazione universale dei diritti umani. A marzo 2011, in coppia con Enzo Iacchetti a teatro con “Niente progetti per il futuro” una commedia con ben 87 repliche nei teatri di tutta Italia.

mar 2 sab 2013
Occidente solitario con Claudio Santamaria @ Teatro Comunale
21:00 – 23:00
Occidente solitario con Claudio Santamaria @ Teatro Comunale | San Giovanni | Emilia-Romagna | Italia

Nell’ambito della stagione TTTXTE Occidente solitario di Martin McDonagh con Claudio Santamaria, Filippo Nigro, Azzurra Antonacci, Massimo De Santis, con la regia di Juan Diego Porta Lopez.

In un mondo immerso nella crudeltà, nell’aggressività e nella disperazione… portando all’estremo i rapporti tra i personaggi, si arriva ad un livello di assurdità pura e semplice, su questo livello il dramma diventa una commedia nera, dove il delirio e la stravaganza sono tessuti delicatamente attraverso un umorismo eccentrico, cinico ed ironico.

La storia è ambientata in un piccolo villaggio dell’Irlanda, un luogo universale dove i personaggi ed i fatti raccontati sono rappresentativi di una società di disadattati in una condizione di solitudine ed indifferenza. Due fratelli in eterno conflitto, la recente morte del padre, l’impossibilità di vivere senza dispute e aggressioni, un’atmosfera quotidiana fatta di litigi e piccole vendette.

La giusta chiave di lettura di questo testo ce l’ha indicata Samuel Beckett quando ha affermato: “Non c’è niente di più comico dell’infelicità”.

mar 8 ven 2013
Teo Teocoli Show @ Cinema Teatro Fanin
21:00 – 23:00
Teo Teocoli Show @  Cinema Teatro Fanin | San Giovanni | Emilia-Romagna | Italia

Nell’ambito della stagione TTTXTE Teo Teocoli Show. Un evento unico, irripetibile, con un Teo mai visto, da quando ha deciso di frequentare poco la TV e di dedicare al cinema italiano solo alcuni apprezzati camei (come nel recente “Bar Sport”, tratto dal libro di Stefano Benni). La vita d’artista raccontata attraverso gli occhi incantati, l’improvvisazione sublime e la gestualità unica di un grande “showman”, questi sono gli elementi del “Teo Teocoli Show”. In più di due ore di divertimento, i monologhi raccontano un passato che appartiene a tutti, con la riproposizione di immagini ed aneddoti della nostra “memoria collettiva”; gli appunti comici e l’effervescenza dei personaggi creati da Teo, e presentati in veri e propri pamphlet teatrali, restituiscono ogni sera al pubblico un fuoriclasse della comicità. Giocato su più registri, il “Teo Teocoli Show” è la sintesi tra cabaret e varietà, con un repertorio irripetibile di gag, canzoni e storie con perifrasi esilaranti, che rendono lo spettacolo una serata da ricordare. Sul palco con Teo anche la musica dal vivo de La Doctor Beat Band.

mar 21 gio 2013
Berlinguer. I pensieri lunghi con Eugenio Allegri @ Sala Ilaria Alpi
21:00 – 23:00
Berlinguer. I pensieri lunghi con Eugenio Allegri @ Sala Ilaria Alpi | Crevalcore | Emilia-Romagna | Italia

I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela. Idee, ideali, programmi pochi o vaghi, sentimenti e passione civile, zero. Gestiscono interessi, talvolta anche loschi, senza alcun rapporto con le esigenze e i bisogni umani emergenti, senza perseguire il bene comune. Sono piuttosto federazioni di correnti, di camarille, ciascuna con “boss” e “sotto-boss”. Penso che la degenerazione dei partiti sia il punto essenziale della crisi italiana.” (Enrico Berlinguer LA QUESTIONE MORALE ne «La Repubblica», 28 luglio 1981).

Lo spettacolo, in forma di monologo, non vuol essere né biografico né celebrativo, ma lavora per raccontare uno spaccato di storia italiana con le sue contraddizioni ed utopie, tragedie e speranze, cercando di disegnare un’epoca dove fedi ed ideologie sembravano ancora possibili. Berlinguer/ I pensieri lunghi è un racconto teatrale che, utilizzando anche le parole e le riflessioni dei grandi intellettuali del ‘900 (da Gramsci a Pasolini, da Saramago ad Allende), mette a fuoco ciò che abbiamo rimosso, perduto, trasformato, negato.