Calendario Eventi

NEI PROSSIMI MESI PEPITA PROMOTERS SARA’  L’UFFICIO STAMPA ANCHE DI:

novembre 2012 – febbraio 2013

nov 15 gio 2012
Amazing Models – L’anatomia in modelli 3D tra il ‘700 e il ‘900 @ Museo delle Cere Anatomiche “Luigi Cattaneo” a Bologna
19:15 – 15 marzo 2013 @ 20:00
immagine guida della mostra

immagine guida della mostra

Fino al 15 marzo 2013 presso il Museo delle Cere Anatomiche “Luigi Cattaneo” (Dipartimento di Scienze Biomediche e Neuromotorie – Università degli Studi -Via Irnerio 48) si inaugura la mostra Amazing models. L’anatomia in modelli 3D tra il ‘700 e il ‘900, evento pilota del più ampio progetto AMEP – Amazing Models in European Perspective che si articola a Bologna in un percorso di diverse iniziative culturali al confine tra arti e scienze mediche e che sarà itinerante nelle città diVienna e Lieda fino a marzo 2014.

Promosso da E.A.C.E.A. (Education, Audiovisual and Culture Executive Agency) della Commissione Europea e patrocinato dalComune di Bologna e dallo SMA (Sistema Museale d’Ateneo) dell’Università di Bologna, AMEP nasce dalla collaborazione tra ilMuseo delle Cere Anatomiche “Luigi Cattaneo” di Bologna, il Museo Josephine dell’Università di Medicina di Vienna (A) e il Museo Boerhaave di Leida (NL), coordinatore dell’intero progetto.

E’ Bologna ad avviare l’iniziativa ospitando la prima tappa della mostra itinerante Amazing Models, curata da Luisa Leonardi(Responsabile scientifica del progetto AMEP) e da Alessandro Ruggeri (Responsabile del Museo).

La mostra approderà a Vienna nell’aprile 2013 (fino a settembre 2013) e a Leida nell’ottobre 2013 (fino ad aprile 2014). Essa raccoglie una collezione di modelli anatomici tra ’700 e ’900, dalle prime figure in cera fino alle resine più attuali, passando per la cartapesta e il disegno anatomico, e riunisce per la prima volta insieme pezzi appositamente selezionati dalle tre collezioni in un’unica formula espositiva, che traccia un percorso storico e culturale che attraversa l’Europa. Ognuno dei tre musei conserva modelli anatomici unici, che si contraddistinguono sia per la particolare tecnica di realizzazione, che per il differente background storico e culturale e il peculiare pregio scientifico-artistico. La mostra si propone ad un pubblico anche non specialistico in un viaggio dentro al corpo umano, per conoscere come è stato scomposto dagli anatomici, esplorato dagli artisti e investigato dagli studenti.

La linea che unisce Bologna (I), Leida (NL) e Vienna (A) disegna un triangolo nel cuore dell’Europa che traccia un importante collegamento in campo medico, storico e culturale tra queste tre città. Città che custodiscono eccellenze diversificate e complementari per le loro Università, i loro centri di medicina e i musei che ne sono nati. In questi luoghi è cambiato il modo di guardare e sperimentare il corpo umano ed i saperi che vi sono stati prodotti influenzano ancora oggi conoscenze e competenze in ambiti diversi, dalla scienza anatomica alle arti visive.

Fin dai tempi più antichi arte figurativa ed anatomia si sono rincorse nei secoli, percorrendo sentieri ed assecondando indirizzi talora molto vicini, ma spesso autonomi ed indipendenti. L’Arte figurativa ha privilegiato la figura corporea nella sua configurazione esterna e nelle sue tensioni fisiche ed emotive. L’Anatomia, al contrario, ha scavato da subito all’interno del corpo per scoprire le sue funzioni vitali.

La mostra Amazing Models oltre a mettere in luce le peculiarità scientifiche di ciascuna collezione e la loro continuità storica, intende svelare la connessione che ha sempre messo in relazione la scienza medica e le arti visive, laddove queste ultime hanno iniziato ad essere chiamate in causa per diffondere e supportare le nuove scoperte medico-scientifiche. Ogni modello anatomico presentato in mostra è frutto della collaborazione tra scienziati e artisti, tra mente e tecnica, tra indagine e rappresentazione. L’intero percorso è un’esplorazione assolutamente inaspettata del corpo e della mente umana, dei suoi segreti, delle sue meraviglie, delle sue patologie.

Per informazioni: tel. 051.2091533

Email: museo@museocereanatomiche.it

Web: www.amazingmodels.org

www.museocereanatomiche.it

Ingresso: intero 3 € / ridotto 1 € (studenti e dipendenti dell’Università di Bologna, disabili, over 65)

Orari della mostra: dal lunedì al venerdì 9-13/14-16; sabato e domenica 10-17

gen 18 ven 2013
Progetto: GABER SE FOSSE GABER (San Giovanni in Persiceto, Bo / 18-26 gennaio 2013) @ Sala Mostre di Palazzo SS. Salvatore
19:00 – 26 gennaio 2013 @ 20:00

gaber se fosse gaber

San Giovanni in Persiceto – Vari luoghi

Venerdì 18 gennaio (ore 21.00)

Gaber se fosse Gaber incontro-spettacolo di e con Andrea Scanzi–Teatro Comunale

Giovedì 24 e venerdì 25 gennaio (ore 21.00)

Far finta di essere G…omaggio a Giorgio Gaber e Sandro Luporini

 con Davide Calabrese e Giorgio Scuda attori della compagnia degli Oblivion.

18-26 gennaio mostra Qualcuno era.. Giorgio Gaber

Sala Mostre di Palazzo SS. Salvatore

Marzo 2013

Lezioni spettacolo per le scuole

Gaber per il territorio

Nell’ambito della stagione TTTXTE, San Giovanni in Persiceto ospita, in vari luoghi, .

Venerdì 18 gennaio (ore 21.00)al Teatro Comunale (Corso Italia, 72) Gaber se fosse Gaber, incontro-spettacolo, prodotto dalla Fondazione Gaber, scritto ed interpretato dallo scrittore e giornalista Andrea Scanzi firma di spicco del ’Fatto quotidiano’. In 90 minuti il pubblico assiste allo scorrere di immagini e filmati, ai quali si alterna l’analisi affabulatoria, coinvolgente e incalzante di Scanzi. Gaber resta protagonista, emozionando chi lo ha conosciuto e amato, ma soprattutto appassionando il pubblico giovane che non ha potuto avvicinarlo. Dalla produzione dell’artista l’attore sceglie di soffermarsi maggiormente sul Teatro-Canzone, analizzando il percorso artistico di Gaber e Luporini attraverso i brani più famosi.

Sempre al Teatro Comunale giovedì 24 e venerdì 25 gennaio (ore 21.00) va in scena Far finta di essere G…, omaggio a Giorgio Gaber e Sandro Luporini, con Davide Calabrese e Giorgio Scuda attori della compagnia degli Oblivion.

Gli Oblivion si sono distinti in questi anni nel panorama nazionale con una loro personale cifra teatrale di intrattenimento, comicità, parodia, varietà musicale. Cosa c’entra tutto ciò con il teatro canzone di Giorgio Gaber? Gaber è un maestro, il massimo esempio di come una macchina scenica perfetta, un raro istinto animale ed un intellettuale di grande spessore, possano convivere in un’unica figura. Un intellettuale (due in realtà… considerando il sodalizio lungo una vita con Sandro Luporini) capace di mettere in ridicolo le miserie del nostro vivere quotidiano, pronto a sgretolare le ipocrisie della nostra epoca ma, un attimo dopo, capace di interpretare con grande generosità anche una semplice canzone d’amore. Far finta di essere G… è una passeggiata affettuosa nel repertorio gaberiano, a partire dalle prime vecchie canzonette senza le quali la comprensione del percorso artistico di Gaber sarebbe parziale. Un omaggio fatto col cuore, ma anche sfruttando quelle che sono le loro “corde” artistiche, facendo risaltare quel lato giocoso e giullaresco presente un po’ ovunque nei testi e nelle musiche, anche in quelli più duri e sferzanti. Un gioco teatrale dove “Oblivionare” pezzi interi di canzoni e monologhi, smontandoli, scomponendoli e ricomponendoli, per scoprire come i confini fra intrattenimento leggero e teatro d’autore siano sempre più labili di quello che uno possa immaginare… Quello che conta è il rigore, la passione e una sana dose di follia. E la lezione più grande che Gaber ci ha lasciato, ovvero che questo lavoro (quello dell’attore, del giullare), prima di farlo bisogna amarlo.

Al Signor G. è dedicata anche la mostra dal titolo Qualcuno era… Giorgio Gaber (dal 18 al 26 gennaio) presso la Sala Mostre di Palazzo SS. Salvatore. Una mostra in ricordo del grande artista milanese, costituita da 42 pannelli che documentano la carriera di Gaber attraverso fotografie, interviste, recensioni, testi di canzoni e monologhi (Ingresso libero. Orari: apertura tutti i giorni dalle 16 alle 19, domenica anche dalle 10 alle 12).

Nel mese di marzo completano il progetto al Teatro comunale due iniziative, che vedono la partecipazione attiva del territorio e dei suoi abitanti.

Due lezioni spettacolo per le scuole: la Fondazione Gaber ha sempre dedicato una grande attenzione ed un impegno costante alla divulgazione dell’artista, soprattutto tra le giovani generazioni. Il Presidente della Fondazione Paolo Dal Bon, utilizzando molti supporti filmati, spiega agli studenti l’originale ed importante contributo che Gaber ha dato alla recente cultura italiana, attraverso una vera e propria lezione, di circa 80 minuti.

La Fondazione Gaber, inoltre, ha sperimentato in questi anni una iniziativa molto apprezzata, che prevede il coinvolgimento di giovani artisti legati al territorio. Il progetto riguarda un evento in cui essi stessi rendono omaggio in prosa e musica a Giorgio Gaber, proponendo brani tratti dalla sua articolata opera musicale e teatrale (Ingresso libero).

Eventi fuori abbonamento

Per info Numero verde 800.069678

tel. 051.6812953

Spettacolo 18 gennaio 2012 Biglietto: intero € 15,00 Ridotto € 5,00

Spettacolo 24-25 gennaio

Biglietto: intero € 20,00, ridotto € 17,00

feb 1 ven 2013
Birra Spiga Reale – L’unica birra biologica con grano khorasan KAMUT®
feb 1 – 31 maggio 2013 all-day

bottiglia spiga reale - birra kamut

Al BioFact di Norinberga, lo scorso febbraio, è stata presentata la Birra Spiga Reale con grano khorasan KAMUT® e malto di grano khorasan KAMUT®, l’unica birra di grano khorasan KAMUT® attualmente sul mercato, completamente biologica, con un’elevata percentuale di questo antico cereale.

Birra Spiga Reale è una birra ad alta fermentazione, non filtrata, non pastorizzata e rifermentata in bottiglia.

Questo processo conferisce al prodotto un gusto speciale in evoluzione nel tempo. Ogni ingrediente è stato scelto attentamente, dall’acqua di sorgente allo zucchero di canna, dal luppolo a naturalmente l’ingrediente principale, il grano khorasan KAMUT®.

Studi recenti hanno dimostrato che il grano khorasan KAMUT® possiede un’alta capacità antiossidante molto maggiore rispetto ai grani moderni. Si è anche scoperto che questo antico grano possiede elevate proprietà antinfiammatorie.

Il progetto Birra Spiga Reale con grano khorasan KAMUT® e malto di grano khorasan KAMUT® nasce da un’idea di Fabio Cagnin, e dal successivo sviluppo del progetto con la collaborazione dei soci Renzo Michieletto e Federica Barea. Il punto di svolta è stato l’incontro con il Dottor Stefano Buiatti, ricercatore al Dipartimento di Scienze degli Alimenti dell’Università di Udine, la prima università italiana a dotarsi di un impianto sperimentale per la produzione di birra.

E’ quindi stata messa a punto la ricetta della birra biologica con grano khorasan KAMUT® ma prima di ciò e per sopperire alla mancanza di malto di grano khorasan KAMUT® sul mercato europeo, ci si è messi in contatto con C.R.A.-G.P.G., Centro di ricerca per Genomica e Postgenomica animale e vegetale di Piacenza, dove si è riusciti a maltare un campione di 5 kg di grano khorasan KAMUT®, successivamente utilizzato per i test sulla birra a Udine.

Infine, l’ultima importante decisione da prendere è stata trovare il birrificio giusto e per questo è stato creato un birrificio ad hoc: il K3 BRAUER.

Questo processo conferisce al prodotto un gusto speciale in evoluzione nel tempo. Ogni ingrediente è stato scelto attentamente, dall’acqua di sorgente allo zucchero di canna, dal luppolo a naturalmente l’ingrediente principale, il grano khorasan KAMUT®.

Studi recenti hanno dimostrato che il grano khorasan KAMUT® possiede un’alta capacità antiossidante molto maggiore rispetto ai grani moderni. Si è anche scoperto che questo antico grano possiede elevate proprietà antinfiammatorie.

Il progetto Birra Spiga Reale con grano khorasan KAMUT® e malto di grano khorasan KAMUT® nasce da un’idea di Fabio Cagnin, e dal successivo sviluppo del progetto con la collaborazione dei soci Renzo Michieletto e Federica Barea. Il punto di svolta è stato l’incontro con il Dottor Stefano Buiatti, ricercatore al Dipartimento di Scienze degli Alimenti dell’Università di Udine, la prima università italiana a dotarsi di un impianto sperimentale per la produzione di birra.

E’ quindi stata messa a punto la ricetta della birra biologica con grano khorasan KAMUT® ma prima di ciò e per sopperire alla mancanza di malto di grano khorasan KAMUT® sul mercato europeo, ci si è messi in contatto con C.R.A.-G.P.G., Centro di ricerca per Genomica e Postgenomica animale e vegetale di Piacenza, dove si è riusciti a maltare un campione di 5 kg di grano khorasan KAMUT®, successivamente utilizzato per i test sulla birra a Udine.

Infine, l’ultima importante decisione da prendere è stata trovare il birrificio giusto e per questo è stato creato un birrificio ad hoc: il K3 BRAUER.

La Birra Spiga Reale va servita a 8/10° C e fra gli ingredienti oltre all’acqua di sorgente, grano e malto di grano khorasan KAMUT®, zucchero di canna si trovano anche malto d’orzo, luppolo, lievito tutti ingredienti da agricoltura biologica. Ha un colore ambrato tendente al dorato ed un aroma intenso  dolce e profumato, con spiccate note agrumate e sentori di arancio e miele; con una bassa gradazione alcolica, intorno a 5,5 % vol, ha un sapore morbido e fruttato.

La birra, in particolare i formati da  75 cl e 50 cl ed il Magnum, sono al momento destinati principalmente al canale Horeca (Ristoranti/Pizzerie/Pub/Birrerie/Enoteche specializzate).

KAMUT® è il nome del marchio registrato e usato per identificare e garantire una particolare linea mai ibridata o incrociata, né modificata, dell’antica varietà dal nome botanico Triticum turgidum ssp. turanicum, il cui nome comune è khorasan, un parente antico del grano duro, originario della Mezzaluna Fertile.

KAMUT® è un marchio registrato di Kamut International Ltd. e Kamut Enterprises of Europe bvba.

La Birra Spiga Reale va servita a 8/10° C e fra gli ingredienti oltre all’acqua di sorgente, grano e malto di grano khorasan KAMUT®, zucchero di canna si trovano anche malto d’orzo, luppolo, lievito tutti ingredienti da agricoltura biologica. Ha un colore ambrato tendente al dorato ed un aroma intenso  dolce e profumato, con spiccate note agrumate e sentori di arancio e miele; con una bassa gradazione alcolica, intorno a 5,5 %  vol., ha un sapore morbido e fruttato.

La birra, in particolare i formati da  75 cl e 50 cl ed il Magnum, sono al momento destinati principalmente al canale Horeca (Ristoranti/Pizzerie/Pub/Birrerie/Enoteche specializzate).

KAMUT® è il nome del marchio registrato e usato per identificare e garantire una particolare linea mai ibridata o incrociata, né modificata, dell’antica varietà dal nome botanico Triticum turgidum ssp. turanicum, il cui nome comune è khorasan, un parente antico del grano duro, originario della Mezzaluna Fertile.

KAMUT® è un marchio registrato di Kamut International Ltd. e Kamut Enterprises of Europe bvba.

 

feb 4 lun 2013
Terapia terapia @ Teatro Comunale
21:00 – 22:45
Terapia terapia @ Teatro Comunale | San Giovanni | Emilia-Romagna | Italia

Nell’ambito della stagione TTTXTE del Comune di Crevalcore, presso il Teatro Comunale di San Giovanni in Persiceto (Corso Italia, 72), Terapia terapiadi Roberto Nobile, con Daniela Morozzi, Roberto Nobile, Gianni Ferreri, regia di Augusto Fornari. L’appuntamento fa parte della stagione teatrale del Comune di Crevalcore, che nonostante l’indisponibilità del Teatro, gravemente lesionato dal terremoto, ha comunque voluto programmare il cartellone di prosa, utilizzando altri spazi presenti nel territorio.

Terapia terapia è una commedia che scandaglia il tema, attualissimo, della terapia ed il supporto psicologico della coppia. Lo spettacolo racconta la vicenda di una coppia in crisi, in terapia da un analista per cercare di risolvere i loro ormai dilaganti problemi. Vivono una situazione che si rivela talmente paradossale da sconvolgere e scatenare la reazione dello psicologo.

Nella commedia si alternano duri confronti a scene esilaranti, dove i dialoghi hanno il merito di rendere credibili i confronti duri, e divertenti i botta e risposta tra marito e moglie e tra pazienti e medico.

Ad interpretarlo tre grandi attori: Gianni Ferreri, Daniela Morozzi e Roberto Nobile, amatissimi interpreti della fiction “Distretto di polizia”.

Terapia Terapia è una commedia brillante in cui si ride molto di gusto, ma dove non mancano momenti di tensione, come d’altronde è la vita di coppia.

feb 5 mar 2013
Angela Finocchiaro in Open day @ Cinema Teatro Fanin
21:00 – 22:30
Angela Finocchiaro in Open day @ Cinema Teatro Fanin  | San Giovanni | Emilia-Romagna | Italia

Angela Finocchiaro è in scena con il suo nuovo lavoro Open Day, con Michele Di Mauro e la regia di Ruggero Cara.

Separati da tempo, mediamente tritati dalla vita, entrambi sui cinquanta: una madre e un padre si ritrovano faccia a faccia in un giorno importante: iscrivere la figlia quattordicenne alla scuola media superiore. Sembra facile, ma non lo è.

Un semplice modulo da compilare diventa per i due ex-coniugi un interrogatorio insidioso, che li spinge a ripercorrere la loro vita, in un crescendo di sottile follia.

Tra litigi interrotti da anni, discorsi intorno a una figlia che non si vede mai, ma è al centro di tutto, licei chic con presidi analfabeti e incursioni mentali nella Grecia del IV secolo a. C., si intrecciano tensioni, speranze e qualche sorpresa: perchè il passato non è sempre come te lo ricordi e il futuro non è mai come te lo immagini.

 Dopo i trionfi cinematografici del 2010 e il successo teatrale di Miss Universo, Angela Finocchiaro torna a collaborare con Walter Fontana, autore di questo nuovo testo, per dar vita ad uno spettacolo ironico, tagliente e ricco di emozioni, nato da una domanda che riguarda tutti noi: come si guarda al futuro quando non sai bene come comportarti col presente?

Sulla scena, a dividere i tormenti di una famiglia alle prese con una figlia adolescente, Michele Di Mauro, attore sensibile e ironico.

 Angela Finocchiaro nasce a Milano il 20 novembre del 1955. 

La sua carriera di attrice inizi alla fine degli anni 70 quando si unisce alla compagnia teatrale di stampo comico Quelli di Grock, nella quale era presente anche l’attore e sceneggiatore Maurizio Nichetti. Sarà proprio Maurizio Nichetti a darle notorietà con il suo film Ratataplan del 1980; partecipa anche al successivo film del regista Ho fatto Splash.

 Il sodalizio con Nichetti continua, e la porta questa volta in televisione per una trasmissione su Canale 5: Quo Vadiz. Angela non è solo un attrice, ma anche un’autrice di testi teatrali. Per la sua compagnia Panna Acida scrive diversi spettacoli come Scala F e Viola, che rappresenta in giro per l’Italia.

 Nel 1988 debutta con il monologo teatrale La stanza dei fiori di china che ottiene un grande successo. Continua la sua carriera televisiva, questa volta con la Tv delle ragazze, programma condotto da Serena Dandini; in seguito partecipa a Zanzibar su Italia 1.

 In televisione continua con delle fiction come A che punto è la notte e Dio vede e provvede, quest’ultima rinnovata anche per una seconda stagione.

 Al cinema prosegue la sua avventura con Nichetti con la pellicola Volere Volare; con Silvio Orlando e Nanni Moretti invece recita ne Il Portaborse di Daniele Luchetti. Nel 1992 recita nel film di Alberto Sordi in Assolto per aver commesso il fatto e, sempre per Luchetti, interpreta uno dei personaggi di Arriva la bufera, in compagnia di Silvio Orlando, Margherita Buy e Diego Abatantuomo.

 Nel 2003 Angela Finocchiario torna a partecipare a uno spettacolo televisivo: questa volta è il turno di Zelig. Con Nichetti torna a collaborare per Mammamia, programma composto da brevi sketch comici su Rai2.

 Nel 2006 recita nel film di Cristina Comenicini La bestia nel cuore; la sua interpretazione le vale il Nastro d’Argento e il David di Donatello.

Nel 2007 è il turno di Mio fratello è figlio unico e nel 2008 recita ne Il Cosmo sul comò e in Un giorno perfetto. Con Claudio Bisio fa parte dei protagonisti del grande successo di pubblico di Benvenuti al Sud (2010).

feb 15 ven 2013
Ivano Marescotti in La Fondazione @ Teatro Comunale
21:00 – 22:00
Ivano Marescotti in La Fondazione  @ Teatro Comunale | San Giovanni | Emilia-Romagna | Italia

Ivano Marescotti in La Fondazione di Raffaello Baldini, regia di Valerio Rinasco.

Raffaello Baldini ha consegnato all’attore, autore, interprete romagnolo Ivano Marescotti, prima di morire, il suo ultimo testo dal titolo La fondazione, poi pubblicato presso Einaudi, dicendogli: “fanne quello che credi”. Il libro parla di un tipo che nella sua vita non riesce a buttare via nulla. Tiene da conto tutto, perfino le cartine che avvolgono le arance. La moglie lo ha mollato, ma lui preferisce vivere tra la sua “roba”. Perché quella “roba” non rappresenta la sua vita, quella roba “è” la sua vita stessa. E quando quella “spazzatura” verrà buttata, anche lui seguirà la stessa sorte. Uno spettacolo comico solo perché spesso e fortunatamente, riusciamo anche a ridere di noi stessi: “i difetti degli altri somigliano troppo ai nostri” (Leo Longanesi).

«La fondazione è un testo di scavo, rivisitazione, dotato di una straordinaria forza poetica. Se il testo di Raffaello Baldini è straordinario, l’interpretazione di Marescotti è la chiave per accedervi. Marescotti riesce a far sì che ciò che è patetico venga sollevato dalla sua contrizione, per essere portato su un tavolo anatomico non raggelante o distaccato, ma intriso di una poesia che ce lo rende così vicino da coinvolgerci sino all’identificazione col “male di vivere” che attraversa un tempo e una società, la nostra» (Walter Pretolani).

feb 16 sab 2013
Ivano Marescotti in La Fondazione @ Teatro Comunale
21:00 – 22:00
Ivano Marescotti in La Fondazione  @ Teatro Comunale | San Giovanni | Emilia-Romagna | Italia

Ivano Marescotti in La Fondazione di Raffaello Baldini, regia di Valerio Rinasco.

Raffaello Baldini ha consegnato all’attore, autore, interprete romagnolo Ivano Marescotti, prima di morire, il suo ultimo testo dal titolo La fondazione, poi pubblicato presso Einaudi, dicendogli: “fanne quello che credi”. Il libro parla di un tipo che nella sua vita non riesce a buttare via nulla. Tiene da conto tutto, perfino le cartine che avvolgono le arance. La moglie lo ha mollato, ma lui preferisce vivere tra la sua “roba”. Perché quella “roba” non rappresenta la sua vita, quella roba “è” la sua vita stessa. E quando quella “spazzatura” verrà buttata, anche lui seguirà la stessa sorte. Uno spettacolo comico solo perché spesso e fortunatamente, riusciamo anche a ridere di noi stessi: “i difetti degli altri somigliano troppo ai nostri” (Leo Longanesi).

«La fondazione è un testo di scavo, rivisitazione, dotato di una straordinaria forza poetica. Se il testo di Raffaello Baldini è straordinario, l’interpretazione di Marescotti è la chiave per accedervi. Marescotti riesce a far sì che ciò che è patetico venga sollevato dalla sua contrizione, per essere portato su un tavolo anatomico non raggelante o distaccato, ma intriso di una poesia che ce lo rende così vicino da coinvolgerci sino all’identificazione col “male di vivere” che attraversa un tempo e una società, la nostra» (Walter Pretolani).

feb 17 dom 2013
Davide Enia in Così in terra @ Teatro Comunale Ferdinando Bibiena
21:30 – 23:30
Davide Enia in Così in terra @ Teatro Comunale Ferdinando Bibiena | Sant\'agata Bolognese | Emilia-Romagna | Italia

L’attore siciliano, voce tra le più importanti del teatro di narrazione italiana, Davide Enia in Così in terra, con le musiche eseguite dal vivo del Maestro Giulio Barocchietti.

Così in terra è una storia di pugili, a Palermo, dal 1942 al 1992. Sullo sfondo le bombe che cadono sulla città. Prima la Seconda Guerra Mondiale e poi gli attentati mafiosi. Le bombe sono come pugni, sferrati a tradimento, sulle case e sulle teste delle persone, che non indossano guantoni, non possono alzare la guardia, sono pugili colpiti nel sonno. Davidù inizia a boxare da ragazzo come suo padre detto Il Paladino, morto in un incidente stradale quando era ancora nel grembo della madre. Come suo zio Umbertino, che aveva appreso l’arte del pugilato dal Negro, un soldato americano e poi ha messo in piedi una palestra a Palermo. Le loro storie, comiche e tragiche, scivolano le une nelle pieghe delle altre, componendo il ritratto di una famiglia, di una città, di un mondo in battaglia, pieno di grazia e ferocia. La narrazione si muove tra presente e passato, dentro le vite di questi pugili, con Rosario, il nonno di Davidù partito per la guerra e fatto prigioniero, con Umbertino scapolo incallito sempre in cerca di nuovi amori, e con Davidù, che vive i suoi primi turbamenti sentimentali e contemporaneamente rincorre il titolo regionale.

I pugili del romanzo, ognuno a suo modo, sono figure positive, forti, sempre pronte ad aiutare i più deboli. Hanno coraggio, conoscono il senso dell’amicizia e dell’amore, sentono l’obbligo e il piacere della trasmissione, dell’insegnamento. Davidù impara le coniugazioni latine dalla nonna Provvidenza, la boxe dallo zio, la rettitudine morale dal nonno. Davidù è il riassunto, il ragazzo che si è nutrito di racconti, di esempi, di insegnamenti.

E sono proprio esempi quelli che Davide Enia mette in scena. Esempi di come si possa restare in piedi con dignità, di come ci si possa allenare alla resistenza, ogni giorno, in una terra da troppi anni in battaglia.

Enia è anche autore dell’omonimo libro (Dalai edizioni), sua prima opera di narrativa, finalista al Premio Strega e al Premio Bancarella 2012.

feb 21 gio 2013
Giobbe Covatta in 2112 tra cento anni @ Cinema Teatro Fanin
21:00 – 23:00
Giobbe Covatta in 2112 tra cento anni @ Cinema Teatro Fanin  | San Giovanni | Emilia-Romagna | Italia

Ancora una volta è un numero il titolo del nuovo spettacolo di Giobbe Covatta, dopo “7” (come i sette vizi capitali) e “30” (come gli articoli della carta dei diritti dell’uomo): “2112” è una data. I personaggi che vivranno tra cento anni saranno i nostri discendenti (figli, nipoti o pronipoti che siano) ed avranno ereditato da noi il nostro patrimonio economico, sociale e culturale, ma anche il mondo nello stato in cui glielo avremo lasciato. Ma come sarà il mondo tra cento anni? Da Giobbe Covatta un nuovo spettacolo dove comicità, ironia e satira si accompagnano alla divulgazione scientifica, su quelli che sono senza dubbio i grandi temi del nostro secolo: sostenibilità del Pianeta e di conseguenza delle sue popolazioni. Un’occasione di divertimento, ma anche per comprendere che la fine del mondo prevista dai Maya per il 2012, potrebbe essere solo stata rimandata di un centinaio d’anni.

Giobbe Covatta (classe 1956) nato in Puglia ma cresciuto a Napoli, dopo gli esordi come animatore turistico la sua gavetta ha inizio nel 1987 sul canale Odeon Tv. Mel 1990 arriva la svolta e trova il suo trampolino di lancio nel Maurizio Costanzo Show, che gli concede la fama nazionale. Nel 1991, esordisce al teatro Ciak di Milano con l’opera “Parabole Iperboli”. Nel 1994, con la collaborazione di Greenpeace, realizza uno spettacolo che tratta la salvaguardia delle balene con il titolo “Aria Condizionata” dall’irriverente sottotitolo (e le balene mò stanno incazzate…..). Dal 1995 al 1997 è sempre in scena, prima con lo spettacolo “Primate Assoluto”, poi debutta a Roma al Teatro Parioli con “Io e Lui”, spettacolo scritto e diretto con altri due attori di teatro partenopei Vincenzo Salemme e Francesco Paolantoni, e infine “Art” dove è diretto da Ricky Tognazzi. Grandissimo successo a livello nazionale è il suo “Dio li fa e poi li accoppa”, tanto da convincerlo a concedere il bis con “Dio li fa…Terzo millennio”. Nel 1993, però, ha anche esordito sul grande schermo con Pacco, doppio pacco e contropaccotto, poi in Camere da letto del 1997, e nel 1999 è protagonista in Muzungu – Uomo bianco. Nel biennio 2001 e 2002 ritorna in teatro con la commedia “Double Act” al teatro Parioli e riappare anche su Rai 2, con a fianco Serena Dandini e Corrado Guzzanti nel programma L’Ottavo Nano. La passione per la vela lo conduce a essere ospite in Velisti per caso e a diventare un simpatico maestro di navigazione in Vela spiego io in onda sul Sailing Channel per l’emittente Sky.

Molta fortuna ha avuto anche nell’editoria dove i suoi libri hanno riscontrato sempre un buon successo di pubblico. Già con il primo libro Parola di Giobbe, rivisitazione della Bibbia, pubblicata nel 1991, sbanca le classifiche con un milione di copie vendute. Nel 1993 e nel 1996 pubblica Pancreas – Trapianto del libro Cuore e Sesso? Fai da te!. Nel 1999 ritorna con Dio li fa e poi li accoppa, tratto dal suo spettacolo, dove rivisita Creazione e Diluvio. Nel 2001 va in scena Corsi e ricorsi, ma non arrivai, spettacolo teatrale che porta lo stesso titolo di un libro pubblicato nel 2005, mentre è del 2004 Melanina e Varechina, uno spettacolo che affronta il rapporto fra Africa e mondo occidentale. A gennaio 2007, debutta in teatro con Seven. La stagione 2007/2008 di Zelig, condotta da Claudio Bisio e Vanessa Incontrada ospita Covatta in scena con un nuovo personaggio. Nell’estate 2008 prende parte ad una serie televisiva prodotta da Mediaset, “Medici Miei”, nella quale impersona il Dottor Colantuono, primario nella clinica Sanabel. A gennaio 2010, debutta in teatro con Trenta, spettacolo dedicato ai 30 articoli della Dichiarazione universale dei diritti umani. A marzo 2011, in coppia con Enzo Iacchetti a teatro con “Niente progetti per il futuro” una commedia con ben 87 repliche nei teatri di tutta Italia.

feb 24 dom 2013
Anatomia Profundae al Museo delle Cere Anatomiche Luigi Cattaneo di Bologna @ Museo delle Cere Anatomiche Luigi Cattaneo di Bologna
18:30 – 19:30
 Anatomia Profundae al Museo delle Cere Anatomiche Luigi Cattaneo di Bologna @ Museo delle Cere Anatomiche Luigi Cattaneo di Bologna | Bologna | Emilia-Romagna | Italia

Prosegue fino a domenica 24 febbraio 2013 presso il Museo delle Cere Anatomiche Luigi Cattaneo di Bologna, parte del Sistema Museale di Ateneo (SMA), Anatomia Profundae, la prima mostra personale di Pau Golanò in Italia e nel mondo, a cura di Rebecca Russo, fondatrice e direttrice artistica del Centro Videoinsight® di Torino. La mostra, inaugurata in occasione di Arte Fiera 2013, è all’interno del programma di eventi collaterali del più ampio progetto AMEP – Anatomical Models in European Perspective, promosso da E.A.C.E.A. (Education, Audiovisual and Culture Executive Agency) della Commissione Europea, di cui il Museo bolognese è partner insieme al Museo Boerhaave di Leida (NL) e al Museo Josephine dell’Università di Medicina di Vienna (A) (www.amazingmodels.org).

Anatomia Profundae presenta una selezione inedita di opere dell’artista spagnolo Pau Golanò, più noto come scienziato, scelte per la loro capacità di rappresentare in modo originale e attuale l’integrazione simbolica di arte e scienza. Le opere fotografiche di Golanò sono scatti realizzati dal vero di preparati anatomici che l’artista è solito usare nella sua professione di medico, rielaborati in chiave visionaria e innovativa come materiali in grado di diventare e comunicare altro rispetto all’oggetto scientifico che sono soliti rappresentare. Ogni dettaglio, variazione cromatica e decontestualizzazione sono infatti studiati nella fase di produzione, ovvero in preparazione dello scatto e in vista di un preciso immaginario che l’artista vuole suggerire, mentre nessuna rielaborazione avviene in postproduzione.

            Il linguaggio contemporaneo di Golanò entra perfettamente in dialogo con la collezione di cere, ossa naturali ed essiccati, presenti nella collezione storica di anatomia umana normale e patologica del Museo Luigi Cattaneo, che illustra il percorso intrapreso dagli studiosi di scienze mediche nel XVIII e XIX secolo quando, ormai acquisite le conoscenze sulla vera natura del corpo umano, ci si orientò maggiormente sull’indagine delle sue patologie. Nel Settecento, secolo di grandi cambiamenti culturali che hanno portato ad un nuovo modo di considerare la realtà fisica attraverso l’osservazione e la ricerca sperimentale, Bologna usciva da un periodo di rilassamento dei costumi accademici che aveva condotto ad un declino dei sistemi educativi universitari, basati per lo più su astratte lezioni teoriche, così che tra gli studiosi più accreditati era vivo il desiderio di privilegiare materie scientifiche ed improntare l’insegnamento sulla dimostrazione pratica, assai ben documentata, nella sua fase di studio (pubblicazioni) come nella sua pratica (i preparati), nel Museo delle Cere Anatomiche. Esso è infatti ancora parte del Dipartimento di Scienze Biomediche e Neuromotorie dell’Università di Bologna e continua ad essere frequentato da studenti e studiosi non solo di medicina, diventando fonte di ricerca e curiosità anche di storici dell’arte come di altre discipline umanistiche proprio per la sua variegata ricchezza.

Pau Golanò è Medical Doctor del Laboratory of Arthroscopic and Surgical Anatomy, Department of Pathology and Experimental Therapeutics Human Anatomy Unit – University of Barcelona.